Il futuro del mercato postale: uno sguardo al settore delle affrancatrici
In coincidenza con l’inizio del nuovo secolo il mercato postale, che nella maggior parte dei paesi industrializzati era sempre cresciuto in relazione all’aumento del prodotto interno lordo, ha iniziato a seguire un andamento diverso. I volumi sono dapprima rimasti costanti, e intorno alla metà del decennio hanno cominciato nel complesso a ridursi. La ragione principale è la cosiddetta e-substitution, ovvero la sostituzione elettronica della posta cartacea (lettere singole sostituite da e-mail, estratti conto e fatture inviati on-line, ecc.).
Il decremento osservato dei volumi è relativamente lento ma costante, più accentuato nei paesi che hanno grandi volumi di posta e dove maggiore è la penetrazione dei servizi di Internet. La figura 2 indica la riduzione dei volumi dei grandi operatori europei dal 2005 al 2010, dovuta anche alla bassa crescita economica e alla perdita di quote di mercato a favore dei concorrenti, in Germania, Olanda, Svezia e Italia (ma non negli altri paesi)già presenti prima della direttiva europea di liberalizzazione completa del mercato, entrata in vigore nel 2011. La sostituzione elettronica sembra avvenire con intensità diverse anche nei paesi di una medesima area geografica.
Per l’Italia stime recenti indicano una riduzione media annua (2010-2015) pari a circa
- -1,3% per la posta business transazionale (e-substitution puro con estratti conto on line)
- -1,3% per posta prioritaria (e-substitution di email, social network)
- -1,8% per la posta registrata (tagli alla spesa pubblica spingono le amministrazioni a contenere il suo utilizzo, PEC)
- + 1,4% per il Direct mail (anche in parte per effetto spostamento volumi da editoria sempre meno sussidiata).
Fortemente collegato al settore postale c’è quello del mercato delle macchine affrancatrici. Come si sta evolvendo questo tipo di mercato a fronte dei dati appena rimarcati? Quali sono le nuove sfide? Ne abbiamo parlato con Giacomo Ariboni, Responsabile Marketing di Pitney Bowes, azienda attiva nella produzione di affrancatrici postali e macchinari per la postalizzazione.
“Attualmente, per quanto riguarda il mercato, sia in Italia che all’estero è iniziato un processo di dismissione delle affrancatrici“, ha spiegato Ariboni. “O meglio, molti clienti stanno passando, specie per il transazionale, dal mezzo fisico ( la posta) a quello digitale, mandando fatture e comunicazioni via e-mail. Buona parte di coloro che avevano e hanno bisogno di macchine affrancatrici oggi quindi preferisce acquistare macchine più piccole. In Italia questo fenomeno è per certi versi ancora più forte. Anche perché quel che differenzia l’Italia da altri Paesi è che mentre all’estero c’è sempre stata e continua ad esserci una forte attenzione per il direct mail affrancato e inviato cartaceo, in Italia questo prodotto non è mia decollato e ancora oggi fatica molto a inserirsi sul mercato. Nonostante tutto questo il risultato dello scorso anno ci ha dimostrato che, nonostante il trend, Pitney ne ha risentito davvero pochissimo.”
Come si sta muovendo Pitney sul mercato in relazione alle esigenze dei clienti?
“Pitney ha completato la piattaforma di affrancatrici che possono funzionare come sistema affrancaposta. Inoltre l’anno scorso abbiamo lanciato la macchina per i grandi speditori, in grado di soddisfare grandi volumi. Infine Pitney è attualmente l’unica azienda che ha una affrancatrice che può personalizzare la busta anche a colori. Per i prodotti futuri ancora non possiamo annunciare nulla, ma possiamo dire che stiamo lavorando per adattarci a quelle che sono le future esigenze degli operatori postali.”
Fonte grafici: Glocus, Il futuro del mercato postale in Italia, dicembre 2012