Alle frontiere del Security Printing coi nuovi 100$
Attualmente il mercato del security printing vale a livello globale 26,2 miliardi di dollari, cifra destinata ad aumentare sensibilmente nei prossimi anni – il report The Future of Global Security Printing Markets to 2018 realizzato da Smithers Pira prevede una crescita annua del 5,6%, fino al raggiungimento del valore di 34,3 miliardi nel 2018. L’ampliamento del mercato sta andando di pari passo con le innovazioni in termini di sicurezza, sempre più richieste.
Vent’anni di sviluppo
Un caso emblematico è offerto dalla nuova banconota da 100 dollari recentemente messa in circolazione negli Stati Uniti. Dopo quasi vent’anni di sviluppo e diversi problemi, i pezzi da 100 hanno fatto il loro debutto lo scroso 8 ottobre, portandosi appresso una nuova gamma di sistemi di sicurezza con l’obbiettivo di stare alla pari con le altre valute globali come l’euro. Questo lancio rappresenta il culmine del processo di ridisegno totale avviato dal BEP (Bureau of Engraving and Printing) nel 2003 con le banconote da 20 dollari e accresciuto a ogni passo da nuova grafica, colori e misure di sicurezza.
Quest’ultima banconota, in particolare, include un apparato di sicurezza imponente, volto a contrastare la falsificazione sia nazionale che internazionale. Secondo Jerome H. Powell, Governatore della Federal Reserve, i nuovi 100 dollari sono “più facili da autenticare, ma molto più complessi da falsificare“. Uno dei sistemi di sicurezza implementati è il disegno di una campana in un calamaio che cambia colore da rame a verde inclinando la banconota, dando così l’illusione che appaia e scompaia; un altro sistema è rappresentato da un “nastro azzurro di sicurezza 3D”, che contiene fino a 650.000 microlenti incorporate nel supporto cartaceo, consentendo alle immagini sottostanti (la campane e la scritta 100) di muoversi col movimento della banconota.
E’ sufficiente?
Non c’è da meravigliarsi se gli Stati Uniti hanno investito in così tante nuove caratteristiche di sicurezza. La contraffazione comporta gravi conseguenze tanto per il paese quanto per le autorità addette al problema. Un altro report di Smithers Pira, The Lifecycle of Banknotes: Scenarios and Forecasts to 2022, rivela come la maggior parte degli attributi del lavoro dello stampatore possono essere replicati dalle moderne tecniche di falsificazione. Senza contare che negli ultimi cinque anni Internet ha offerto ai criminali nuove opportunità per la raccolta di informazioni esoteriche sui processi e le procedure per la falsificazione. Praticamente il contraffattore gioca il ruolo di stakeholder, spingendo l’azienda (in questo caso il paese) a mutare il prodotto (la banconota) a un ritmo decisamente superiore a quello normale dovendo aggiungere nuove funzioni di sicurezza per combattere la falsificazione.
Nonostante questi progressi tecnologici promettano al dollaro di fare un passo avanti nella lotta alla contraffazione, molti hanno detto che la campagna di marketing lanciata in occasione del cambio non abbia fatto abbastanza per coinvolgere il pubblico e scoraggiare il falsari. L’uso limitato della pubblicità e dei social media, che hanno impedito il raggiungimento di un pubblico più vasto, ha fatto sì che la campagna non avesse quell’appeal capace di aumentare esponenzialmente la consapevolezza del pubblico sull’importanza di queste caratteristiche – a differenza di quanto fatto dall’Euro con la campagna “Feel, Look, Tilt“.
I prossimi passi
La pubblicità può ancora essere un metodo chiave per sensibilizzare l’opinione pubblica e far accettare le nuove banconote. Il report Smithers Pira Banknotes: The Future of Paper Money porta una serie di dati a supporto del fatto che la cartamoneta, nonostante i metodi alternativi di pagamento, sia ben lungi dallo sparire e che, anzi, resteranno popolari fra la gente. La domanda di banconote da 100 dollari è in costante aumento dal 2000, in quanto viste come un metodo più sicuro delle banche per preservare il valore del proprio denaro in un periodo di incertezza economica: in un solo anno, dal 2008 al 2009, il quantitativo di 100 dollari immessi nel mercato è passato da ,21 miliardi a 1,79 miliardi.