Nonprofit e social network: l’indagine di Fondazione Sodalitas
Le Organizzazioni del Terzo Settore hanno familiarità con i social network, li usano – e con successo – per cercare visibilità e per sensibilizzare alla propria causa, e stanno cominciando a sfruttarne le funzionalità anche per la raccolta fondi. Questo quanto emerso dalla seconda ricerca “La comunicazione digitale nel nonprofit: usi, rischi e opportunità”, realizzata da Fondazione Sodalitas nell’ambito di Sodalitas Social Innovation, il programma che dal 2011 favorisce la nascita di partnership profit-nonprofit.
Il campione e gli obiettivi
Il sondaggio (realizzato in collaborazione con l’Istituto Italiano della Donazione) che mirava a indagare modalità, frequenza e obiettivi con cui il Terzo Settore utilizza i social network e il crowdfunding, ha coinvolto 209 Organizzazioni.
Il campione delle ONP rispondenti era così composto: Associazioni (38%), Organizzazioni di Volontariato (19%) Cooperative sociali (14%), Fondazioni (13%) e ONG (9%).
In quanto a dimensioni economiche, le piccole organizzazioni (entrate fino a 1 milione di euro) sono state le più rappresentate con il 61% del totale; più che le medie (bilancio da 1 a 3 milioni di euro; il 14%) o le grandi organizzazioni (bilancio oltre i 3 milioni di euro; il 25%).
I settori operativi delle ONP che formano il campione della ricerca sono: Assistenza sociale (24%); Cooperazione e solidarietà internazionale (19%); Educazione e formazione (15%) e dell’Assistenza sanitaria (13%), fornendo sostegno alle persone con disabilità (17%), all’infanzia e ai giovani (13%) e alle Comunità nei paesi in via di sviluppo (12%).
Quello che è emerso è che il Terzo Settore, indipendentemente da dimensioni organizzative e settore di attività di appartenenza, ha ampia familiarità con l’uso dei social network (solo l’11% del campione non li utilizza), sui quali è presente da tempo (il 51% li utilizza da prima del 2011) e ai quali chiede soprattutto visibilità (80%) e sensibilizzazione verso la propria causa sociale (65%), trovando riscontri più spesso con la prima (90%) che con la seconda (47%).
Il 28% delle organizzazioni rispondenti ha dichiarato di utilizzare questi mezzi per ottenere fondi o donazioni a sostegno delle proprie attività, pur non avendone sempre avuto beneficio concreto (11%).
La classifica dei social
Facebook è di gran lunga il social network più utilizzato dal nonprofit (86%, contro il 50% di Youtube, il 47 % di Twitter, il 27% di Google+ e il 23% di Linkedin).
L’esperienza d’uso di questi canali da parte delle ONP è tendenzialmente positiva: il 58% del campione ha dichiarato di non aver mai avuto problemi in questo senso. Chi invece ne ha riscontrati (42%) ha parlato soprattutto di criticità relative al tempo (69%) e alle risorse umane (46%) da dedicarvi.
Il 74% delle organizzazioni che ha dichiarato di non essere presente sui social network – soprattutto per problemi di risorse (57%) – sta valutando di entrarci.
Focus 2014: il crowdfunding
Il Terzo Settore, indipendentemente dalle dimensioni organizzative e dal settore di attività, ha ancora poca familiarità con le campagne di crowdfunding (solo il 19% del campione ne ha realizzata una). A utilizzare questo nuovo strumento sono soprattutto le ONG (53%) e le Fondazioni (26%); in coda le cooperative sociali (6%).
L’obiettivo economico – nella maggior parte dei casi contenuto (il 73% di chi ha sviluppato una campagna ha chiesto cifre entro i 5.000 euro) – è stato raggiunto solo dal 29% del campione; l’84% dei rispondenti ripeterebbe comunque l’esperienza, indipendentemente dall’esito.
Il crowdfunding è visto positivamente perché permette di sfruttare i canali web e social anche per la raccolta fondi (62%), anche se non mancano le criticità, riferite soprattutto alle resistenze degli utenti ai pagamenti online (44%) e al periodo di crisi, che limita le disponibilità economiche personali (35%).
2013- 2014: cosa è cambiato
La seconda edizione della ricerca ha evidenziato che nell’ultimo anno il Nonprofit ha preso sempre maggiore confidenza con i social network – a dimostrarlo la riduzione delle organizzazioni che non utilizzano questi mezzi passate dal 19,5% all’11% – e ha cominciato a guardarli anche come contesti attraverso i quali ottenere donazioni (dal 15% al 28%).
Facebook, già nel 2013 il social network di riferimento per le ONP, ha confermato il suo primato (86%; nel 2013 il 76,8%); a crescere in modo particolare sono stati soprattutto Linkedin (dal 14,3% al 23%) e Google+ (dal 15,8% al 27%).
L’esperienza d’uso di questi mezzi si è confermata come positiva: se nel 2013 la pensava così il 54,1% del campione, oggi a dichiararlo è il 58% delle Organizzazioni rispondenti, che segnalano una ridimensionata criticità dei fattori-tempo (69%, contro il 76,8% del 2013) e risorse (46%; nel 2013 il 49,5%).