Cmc si rilancia con l’International Sales Meeting 2012

Un evento di successo. Che ha visto protagonisti distributori provenienti da ben 32 Paesi del mondo.
Con l’International Sales Meeting 2012 la famiglia Ponti riprende ufficialmente le redini del gruppo Cmc.
Sono stati anni di profondi cambiamenti all’interno dell’azienda perugina, che hanno portato per qualche tempo a disorientare il mercato che ruota attorno ai settori dell’imbustamento e del packaging. Da sempre infatti l’azienda ha fatto il suo core business all’estero, ritagliandosi però una fetta di mercato anche in Italia – negli anni passati circa il 13%.  Negli ultimi anni, con gli stravolgimenti economici che ci sono stati, Cmc ha quasi definitivamente abbandonato lo sviluppo in Italia e oggi si ri-lancia sul mercato estero, che è arrivato ad occupare il 97% delle commesse aziendali.

L’International Sales Meeting, conclusosi venerdì a Città di Castello, è stata l’occasione per fare il punto sullo stato di salute della CMC Group. Novità, parco macchine, case study, dati di mercato, obiettivi per il futuro. Tutto questo in una full immersion di due giorni cui hanno preso parte venditori italiani, ma soprattutto esteri, del gruppo.
Cmc Spa riparte. Con una marcia in più. Ha chiuso, infatti, il 2011 con un fatturato in crescita del 10%, e a un mese dall’inizio del 2012 ha già ordini per diverse installazioni. Dunque la strada è tutta in discesa. Motivare, dare fiducia. Questo il principale obiettivo dell’evento. Perché oggi la chiave vincente per portare i propri prodotti sul mercato è “tenere il passo coi tempi – spiega Giuseppe Ponti – “ creare nuove soluzioni e garantire competenza a 360 gradi”.

Nella due giorni umbra c’è stato spazio per tutto.  In primo luogo per una panoramica generale sulle aree di competenza del gruppo. Stefano Moni, sales manager dell’azienda, ne ha dato una chiara lettura, anche tecnica, illustrando le aree applicative per  ciascuna macchina, ma precisando che oggi quel che conta davvero è la personalizzazione: “In questo senso, ad esempio, il Giappone ha visto lungo – spiega Moni -. Oltreoceano utilizzano macchine Cmc  in grado di comporre cataloghi personalizzati  fino alla cellofanatura”.  “Ferrari” dei servizi di fullfillment  che in molti Paesi sono pressoché sconosciute. “Sono in tanti, infatti, a non conoscere questo tipo di macchine, che cosa realmente sono in grado di fare – conclude Moni –  la formazione dei venditori serve a questo: sono loro che rappresentano il nostro marchio nel mondo, loro i primi a dover proporre, i primi a dover essere convinti di ciò che presentano  ai clienti.

E proprio per  far conoscere ancora meglio all’estero il parco macchine Cmc, l’azienda ha deciso di aprire uno showroom a La Coruna. In Spagna. Paese dove, negli ultimi tempi, il gruppo perugino ha avuto molti feedback positivi. Nella struttura, di 18mila metri quadrati, sistematicamente verranno organizzate visite guidate per clienti e distributori.
Poi è stata la volta delle case study. Ne riportiamo solo qualche numero:
–    TNT:  otto macchine Cmc installate in Olanda lo scorso anno, già una nel 2012.
–    Affinion International: 76 milioni di buste prodotte grazie alla Cmc 250, macchina che sarà presentata a Drupa di quest’anno.

Poi un intero pomeriggio a disposizione per la visita al parco macchine aziendale, che garantisce copertura alle più diverse esigenze: sistemi per l’imbustamento tradizionale – sistemi per l’avvolgimento in carta, per l’avvolgimento in film – sistemi di raccolta – software per la gestione di singole linee di imbustamento e di stabilimenti completi – sistemi ausiliari di raccordo per il pre – e il fine linea.

La crisi ha messo a dura prova l’economia di molti paesi del mondo. Noi crediamo che alla base del cambiamento che ci permetterà di uscire da questo difficilissimo periodo, ci sia l’innovazione e la ricerca continua”. Le parole di Giuseppe Ponti, a chiusura del meeting invitano a riflettere sull’importanza di seguire le esigenze dei clienti, cercando sempre di proporgli idee e strumenti innovativi. “Abbiamo chiuso il 2011 positivamente – spiega Ponti . Ci è andata bene, rispetto a molte altre aziende del settore che sono in sofferenza. Ma questo non basta. Dobbiamo puntare ancora più in alto e lo stiamo facendo portando avanti una politica aziendale basata sulla ricerca. I nostri tecnici lavorano assiduamente per sviluppare tecnologie e aggiornamenti. Perché il mercato, oggi, chiede questo: novità a ritmo serrato. E noi vogliamo provare ad assecondarlo.

In attesa che l’economia torni a navigare in acque meno burrascose. E il mercato ritrovi la stabilità di un tempo.