Argi e Industria Grafica si confrontano su etica e pagamenti
200 partecipanti, principalmente operatori dell’industria grafica italiana. Una partecipazione copiosa per un evento che è riuscito a smuovere l’interesse di un settore che sta affrontando, in questi anni, una dura prova economica. Etica, pagamenti, concordato preventivo, buone pratiche commerciali: questi i temi del convegno organizzato da Argi al Palazzo delle Stelline di Milano il 16 settembre. Temi che, a guardare l’affluenza di pubblico, sono davvero attuali e urgenti.
La premessa
Il convegno sull’etica è stata un’occasione di confronto su tematiche economiche e di mercato davvero importanti. Per Argi, che lo ha fortemente voluto e sostenuto e che insieme al suo neo-presidente Roberto Levi, ha puntato a sensibilizzare tutte le principali aziende fornitrici del settore e gli stampatori, è solo il punto di partenza di un percorso teso a valorizzare le aziende che operano secondo criteri consoni ad una corretta crescita del settore e alla tutela dell’intera filiera.
Da questi presupposti è nato il “Manifesto sui modelli comportamentali nel mercato delle Arti Grafiche”. Guarda qui il manifesto
Il convegno
Il convegno, moderato da Laura La Posta, editor-in-chief de Il Sole 24 Ore Rapporti 24, si è aperto con l’intervento dell’avvocato Luca Paleari, con un focus specifico sulla normativa italiana e sul recepimento della normativa europea n°7 del 2011 e i successivi cambiamenti. L’Unione Europea, infatti, si è attivata già da tempo per stabilire delle regole precise in merito ai pagamenti e anche per fornire assistenza alle imprese ( si pensi che è stato istituito uno sportello elettronico per inviare segnalazioni e problematiche sui pagamenti e sul concordato).
L’Italia stessa – ha sottolineato l’avvocato Paleari – è stata velocissima nel recepimento della normativa dell’Unione. Il problema è che, all’atto pratico in Italia, le prassi non sono mai cambiate e i tempi dei pagamenti tra cliente e fornitore continuano ad allungarsi, arrivando anche a 180 giorni.
A questa situazione ha contribuito non poco lo strumento del concordato preventivo ( nella formula con riserva o in bianco) nato come espediente per evitare il fallimento delle imprese. “Questo strumento – ha sottolineato Paleari – si è prestato, molto spesso, a un uso distorto consentendo alle aziende di sospendere i pagamenti ai creditori con una semplice richiesta al Tribunale. Una consuetudine errata che porta all’instaurarsi di un circolo vizioso deleterio per il mercato e che conduce i creditori a considerare il credito ormai perso.”
Il manifesto Argi e le altre iniziative
A fronte di questa situazione è emerso che le normative non sono più sufficienti ad instaurare delle prassi di comportamento etiche e sostenibili.
Ecco perché è nato il Manifesto di Argi e anche altre associazioni, come ad esempio Assolombarda hanno ideato delle iniziative simili per sensibilizzare il mercato e i consumatori.
A presentare il Manifesto Argi sui modelli comportamentali che punta a rivedere i rapporti tra imprese-clienti e fornitori basandoli su principi di eticità e correttezza, è stato il segretario dell’Associazione, Enrico Barboglio. Il manifesto promuove pratiche virtuose a livello di impresa (dal rispetto dei tempi di pagamento al monitoraggio del mercato alla dissuasione all’utilizzo del concordato in bianco) per lavorare solo con chi rispetta le regole.
“E’ un primo passo di un percorso – ha sottolineato Enrico Barboglio – volto a valorizzare e rafforzare le aziende del settore Arti Grafiche, anche non associate, che operino secondo criteri consoni a una corretta crescita del settore e alla tutela dell’intera filiera. L’iniziativa, innovativa per il settore, vuole sottolineare come l’etica professionale e l’integrità personale non siano aspetti opzionali ma fondamentali dei rapporti commerciali.”
Un’altra importante iniziativa è stata quella presentata da Carlo Bonomi di Assolombarda: “Il codice italiano per i pagamenti responsabili”. Chi Aderisce a questo codice si impegna a pagare puntualmente i fornitori, fornire informazioni chiare in merito alle procedure di pagamento e stimolare la diffusione di buone prassi comportamentali tra clienti e fornitori.
Dalla teoria alla pratica
Le normative, i manifesti comportamentali e soprattutto l’interesse della filiera è chiaramente il segnale indiscutibile che qualcosa si sta muovendo nel mercato. Ma oltre alla teoria è importante ascoltare la testimonianza diretta di chi, materialmente, riesce ad operare secondo principi etici e responsabili. Proprio di questo si è discusso all’interno della tavola rotonda di chiusura dell’evento, cui hanno preso parte Francesco Crotti di Hp, Roberto Levi di Printgraph (come fornitori), Giulio Olivotto di Lego Group e Federico Bandecchi di Rotolito Lombarda come stampatori.
“Attualmente quello che riscontriamo è che il nostro settore è un settore in contrazione – ha ribadito Federico Bandecchi, Finance and Administration di Rotolito Lombarda. “Su questo fenomeno hanno influito sicuramente comportamenti scorretti e ritardi nei pagamenti oltre che l’utilizzo del concordato preventivo. Il concordato preventivo è uno strumento che, nonostante i buoni propositi, ha portato a situazioni di concorrenza sleale, con un abbassamento smisurato dei prezzi di vendita. Ad oggi Rotolito, che è una azienda che investe molto in tecnologia, fa fatica a fare investimenti perché non riesce a ripagarli con gli attuali prezzi di mercato, proprio a causa della concorrenza sleale. La strategia per uscire da questo circolo vizioso è diversificarsi, esportare, fornire un prodotto di qualità e assumere prassi etiche e responsabili nei pagamenti”.
La vision dell’azienda fornitrice su questi temi è arrivata da Francesco Crotti, Country Manager di Hewlett-Packard Italia. “Io credo che alla base di tutte queste problematiche di cui abbiamo parlato ci sia un aspetto culturale e soprattutto di organizzazione aziendale. I veri cambiamenti partono sicuramente dalle buone intenzioni ma queste devono arrivare a permeare l’intera organizzazione aziendale e non solamente il management. In Hp l’etica e la responsabilità dei comportamenti riguarda tutti e oltre che facilitare il rispetto delle regole, aiuta tutti le figure aziendali a trovare coraggio e inventiva sul lavoro”.
Dello stesso parere Roberto Levi, Presidente di Argi ma intervenuto nella tavola rotonda con il cappello aziendale di Presidente della Printgraph: “Ogni giorno ci scontriamo contro realtà di aziende, a volte anche globalizzate, che hanno politiche diverse e decisamente non etiche. Bisogna avere anche la forza di fornire al mercato, oltre che internamente, dei paletti perché altrimenti anche la marginalità delle aziende è seriamente messa in discussione”.
“Parlare di eticità è profondamente difficile – ha proseguito Giulio Olivotto, Consigliere delegato di Lego Group – perché la premessa è che i principi siano condivisi da tutti. La cultura degli ultimi 50 anni ha portato ad una totale irresponsabilità delle persone, focalizzandola invece sul piano collettivo. Il primo dei problemi da risolvere quindi è riportare la responsabilità sul piano personale, del singolo individuo. In chiave etica questo corrisponde ad un principio fondamentale per me a livello imprenditoriale: dare la parola e mantenerla. Sul concordato preventivo credo che le aziende senza futuro andrebbero lasciate morire e che la strada per sconfiggere le distorsioni e gli abusi sul mercato passa proprio da un rapporto corretto e reale tra imprenditori e dalla selezione naturale tra imprese corrette e concorrenza sleale.”