Fatturazione elettronica, scatta l’ora X
Da domani, martedì 31 marzo 2015, chiunque debba fatturare alla Pubblica Amministrazione dovrà farlo unicamente in forma digitale: in caso contrario, infatti, la fattura non avrà valore e la PA non la accetterà né la pagherà. Si tratta della seconda fase del procedimento iniziato lo scorso giugno e che fin'ora interessava solamente le PA centrali (ministeri e enti previdenziali centrali). La trasmissione delle fatture avverrà attraverso un sistema di interscambio gestito dall’Agenzia delle Entrate al quale le imprese dovranno mandare le fatture, che saranno poi inviate agli uffici delle singole amministrazioni.
Le singole amministrazioni saranno chiamate a identificare i propri uffici deputati alla ricezione delle fatture elettroniche e ne cureranno la registrazione nell’Indice delle Pubbliche Amministrazioni (IPA). Si tratta di un adempimento importante: questo codice dovrà essere indicato nella fattura elettronica e sarà tra le informazioni che gli uffici pubblici daranno ai propri fornitori. A fronte di una unica Amministrazione vi potranno essere più uffici, relativi alle diverse articolazioni della medesima.
“Stando ad alcune stime", segnala il segretario della CGIA, Giuseppe Bortolussi, "le imprese fornitrici della Pubblica amministrazione obbligate a rispettare questo nuovo adempimento sarebbero 2 milioni. A regime dovrebbero essere 50 milioni all’anno i file-fatture che i fornitori della Pa invieranno al sistema di interscambio per un valore complessivo che, secondo alcune stime, ammonterebbe a 135 miliardi di euro. Speriamo, come in più di un’occasione ha sottolineato il Governo, che questa nuova operazione acceleri i tempi di pagamento della Pa. Sebbene siano stati fatti degli importanti passi in avanti, la nostra Pubblica amministrazione rimane la peggiore pagatrice d’Europa. L’anno scorso ha pagato mediamente dopo 165 giorni, contro una media Ue di 58.”