Pompei scopre la stampa 3D

E' forse la prima volta che la stampa 3D viene applicata in modo così concreto nell'ambito del restauro del patrimonio artistico e culturale. Succede a Pompei, dove è stato avviato un importante intervento sui calchi dei corpi di uomini, donne e bambini morti duemila anni fa, nel 79 d.C., in seguito a un'eruzione del Vesuvio, corpi che furono scoperti e portati alla luce durante gli scavi effettuati nel 1863.

Per eseguire l'intervento di restauro, la Soprintendenza speciale per i Beni archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia ha chiesto la collaborazione di WASP, azienda di Massa Lombarda specializzata nella progettazione e produzione di stampanti 3D. La prima fase prevede la replica in Pla, scala 1:1, di dieci calchi. A Pompei sono attualmente al lavoro due Delta 40 70. WASP ha fornito anche il materiale necessario alla stampa 3D e l'assistenza tecnica.

Secondo quanto ha affermato il soprintendente Massimo Osanna, i calchi sono le testimonianze più richieste all'estero. Il problema è che sono troppo fragili per poter viaggiare ed è qui che entrano in gioco le copie, perfettamente riprodotte con la tecnica della stampa 3D. Le prime stampe andranno in Canada tra qualche mese ed è certo che successivamente la domanda non mancherà da parte di musei e siti di tutto il mondo. Quella che si annuncia fin d'ora è dunque una sorta di mostra itinerante.

“Pompei è un esempio di come la tecnologia può essere al servizio dei beni culturali", afferma Massimo Moretti, fondatore di WASP. "Finora WASP non sapeva di poter dare un contributo così importante in questa direzione. Quando siamo stati interpellati dai responsabili del restauro abbiamo risposto prontamente, con l'orgoglio di essere un'azienda italiana che partecipa e contribuisce grazie alle sue stampanti 3D a questo lavoro di diffusione." Secondo Moretti quello che stiamo vivendo è un passaggio decisivo per la stampa 3D. "Si sta infatti ormai passando dalla rappresentazione di progetti alla realizzazione di prodotti. E uno degli ambiti più interessanti è proprio il restauro, l'impiego nel campo dell'arte e della cultura. Pompei è un esempio di come la tecnologia può essere al servizio dei beni culturali.”