Cesare Ratta e la scuola tipografica bolognese
Il prof. Adalberto Monti, consulente di aziende del settore grafico, autore di testi specialistici, docente per decenni all’Istituto Aldini Valeriani nei laboratori delle Arti Grafiche, approfondisce la personalità e l’opera di Cesare Ratta (Bologna,1857-1938), dopo una complessa e paziente ricerca bibliografica, stimolata dalla sua passione per le Arti Grafiche e innescata dall’incontro con il Maestro del Lavoro Giorgio Magagnoli. Da questo lavoro nasce il libro pubblicato dalla casa editrice Minerva; un volume che vuole essere un omaggio a Cesare Ratta, personaggio chiave per il rinnovamento delle Arti Grafiche italiane e per i dibattiti dai contenuti tecnici e estetici che si tenevano tra Torino, Milano e Firenze dalla fine dell’800 ai primi decenni del ‘900.
Ratta appartiene alla troppo trascurata categoria delle persone che “nel loro piccolo” hanno determinato cambiamento, innovazione, nuove curiosità e nuovi comportamenti. Si consideri che il lavoro di Ratta ha avuto conseguenze di tipo economico e sociale non indifferenti, collaborando inoltre alla realizzazione del contratto collettivo dei tipografi. La sua determinazione nel promuovere una scuola nel suo settore, poi confluita nell’Aldini Valeriani (dove Monti ha insegnato), ha promosso mobilità sociale per molti giovani che hanno realizzato numerose imprese che, nel tempo, hanno positivamente caratterizzato il territorio bolognese.
Una storia che si può tranquillamente inserire nel filone delle ricerche sulla cultura materiale, in un ambito, quello della Grafica, in cui arte e produzione sono più che mai vicine. Ratta affrontò le tematiche della cultura grafica in termini generali, si rese perfettamente conto dell’arretratezza in cui verteva il settore tipografico, volgendo così il proprio sguardo all’Europa e all’America, incentivando gli imprenditori italiani a un ammodernamento necessario a mantenere un ruolo importante nel panorama mondiale.
Cesare Ratta non è stato solo un lettore attento del mondo tipografico, egli ci ha donato raffinatissime pubblicazioni, alcune realizzate con sacrifici economici personali. È poco ricordato oggi nel panorama culturale e nell’ambiente delle Arti Grafiche, se si eccettuano pochi volumi incentrati per lo più su una sua visione editoriale ed artistica. L’ambizione del volume è di valorizzare agli occhi degli operatori del settore un personaggio che, animato da una profonda passione, ha rivoluzionato il mondo delle tipografie del primo ‘900, utilizzando uno stile che permette anche al lettore “estraneo” di cogliere lo spessore del personaggio, stimolando la sua curiosità.