Internazionalizzazione e Industry 4.0: il know how di ACIMGA al servizio di Confindustria
“Siamo nell’anno in cui debutterà Print4All, la fiera che esprimerà al meglio il nostro potenziale nella promozione internazionale, campo nel quale possiamo fornire un contributo concreto all’azione di Confindustria.” Aldo Peretti, Presidente di ACIMGA, è reduce dalle Assise Generali di Confindustria celebrate il 15 e 16 febbraio proprio a Verona, territorio sede della sua Uteco, dove è anche vicepresidente dell’Associazione territoriale degli industriali.
Presidente Peretti, lei è intervenuto a nome di ACIMGA in due fra i più significativi tavoli di confronto alle Assise di Confindustria su internazionalizzazione e innovazione. Può spiegare meglio quale apporto strategico, in questi ambiti, siete in grado di trasferire alla Confindustria?
Il nostro know how in promozione internazionale, innanzitutto: l’imminente Print4All, che si terrà a fine maggio, ne è il migliore esempio. Una fiera internazionale che qualifica il nostro settore e alla quale stiamo lavorando per dare enfasi non solo ai prodotti, alle macchine, ma anche al valore dell’industria italiana nel mondo. Ho rappresentato innanzitutto questa esperienza, dalla quale ci attendiamo risultati importanti. Soprattutto perché legheremo la promozione al tema Industry 4.0, che rappresenta un modello di successo sia per i risultati che ha già prodotto finora in termini di innovazione dei processi, di crescita culturale e di investimenti, sia per le potenzialità che presenta e che vanno implementate nel futuro. Proprio per questi motivi, ho chiesto il varo di una quarta fase del Piano Nazionale, che consideri in chiave Industria 4.0 la promozione come leva strategica sui mercati internazionali.
Le vostre imprese hanno il primato di internazionalizzazione. Come determinare ricadute positive su tutta l’industria italiana?
Il 70% del nostro fatturato deriva da esportazioni, quota che, nella realtà, è ancora più alta, se andiamo a considerare la componentistica che i nostri associati vendono in Italia per macchine a loro volta destinate all’esportazione. E oggi siamo all’avanguardia anche per l’innovazione. Ho unito questi due concetti nel lanciare – al secondo tavolo in cui sono intervenuto a Verona, sull’Impresa che cambia, coordinato dal vicepresidente di Confindustria Giulio Pedrollo – la proposta di rendere la produzione italiana con il protocollo Industry 4.0 elemento distintivo del nostro livello tecnologico a livello mondiale.
Cosa si aspetta dal sistema Confindustriale per meglio attuare la sinergia fra il centro e l’Associazione?
Occorre un dialogo sempre più intenso e costruttivo fra centro e periferia, intesa quest’ultima sia come diramazioni associative, sia territoriali. L’Italia è un Paese dalla cultura industriale grande e diffusa, il nostro sistema delle imprese ha grandi potenzialità da sviluppare nel trasferimento di competenze, nella creazione di valore, nella costruzione di opportunità sul territorio. La forza di Confindustria nella lucidità e nella proprietà di ruolo con cui individua le necessità e le soluzioni di politica industriale, di cui abbiamo avuto ulteriore esempio nelle Assise di Verona, può moltiplicarsi attraverso il radicamento e la competenza delle sue emanazioni di settore. Fulcro di questo meccanismo sta, a mio avviso, nel delegare funzioni, sia alle Associazioni sia alle territoriali, con il criterio della competenza. La condivisione dell’expertise può rappresentare davvero una chiave di volta per un grande salto di qualità del sistema Italia.
Quanto è importante, e per quali motivi, sulla strada dell’attuazione delle indicazioni confindustriali, il lavoro di filiera che avete messo insieme con Assografici e Assocarta dando vita alla Federazione Carta Grafica?
Quanto ho detto finora, ed è quel che ho potuto rappresentare nelle molteplici occasioni di dialogo e incontro che si sono presentate nell’ambito delle Assise, è già per noi oggetto di uno straordinario e costruttivo lavoro, insieme con Assografici ed Assocarta. La Federazione, nell’ambito della quale, al di là della forza associativa, apportiamo specifico know how con conseguente responsabilità nei campi dell’internazionalizzazione e del Piano Nazionale Industria 4.0, con la partnership di SDA Bocconi, è già un modello definito e funzionante, al servizio del sistema associativo nel suo insieme, nel quale una filiera d’eccellenza del made in Italy dialoga e sviluppa sinergie operative al suo interno, sotto l’egida di Confindustria.