Senza limiti: documenti intelligenti per tutti
Si parla spesso di “Internet senza barriere” intendendo “un’offerta fruibile da tutti, indipendentemente dalle caratteristiche fisiche o tecniche” (Wikipedia). Ma è solo da poco che le varie legislazioni sono arrivate a occuparsi realmente della questione.
In Germania, ad esempio, la versione 2 del decreto “Barrier-free Information Technology”, in conformità con la legge sulle pari opportunità per i disabili (o Bitv) è in vigore solamente dal settembre 2011 e si basa sulle linee guida della Web Accesibility Initiative. Si tratta di una legge a livello federale, che funge da base per eventuali leggi dei singoli stati.
“Barrier-free” significa che i contenuti devono risultare accessibili anche a persone disabili, indipendentemente dal fatto che questi problemi siano di carattere visivo o uditivo, motorio o cognitivo. Giochi di luce o testi animati rendono complicata la fruizione a persone con problemi di vista, addirittura possono creare rischi mortali per gli epilettici. Contenuti acustici, d’altro canto, si rivelano un ostacolo insormontabile per non udenti. E anche il linguaggio può creare difficoltà, con per esempio frasi complesse o parole straniere.
Ecco perché sono necessari documenti che tengano conto di questi aspetti, ad esempio con immagini ricche di contrasti, font a grandezza variabile, testo alternativo per i contenuti multimediali, linguaggio facilmente comprensibile.
Pdf/Ua: una spinta verso documenti “barrier-free”
Ovviamente l’argomento non è nuovo. I ciechi possono beneficiare di diversi aiuti, come screen reader e stampanti Braille, che permettono loro di avere accesso a contenuti elettronici e stampati. Il problema è che spesso i documenti perdono informazioni strutturali vitali, come la direzione di lettura, la lingua, il numero di colonne, le istruzioni di sillabazione. Come si possono distinguere omonimi quando si parla o cosa si può fare con informazioni come testatine, piedini, numeri di pagina quando devono essere letti a voce alta?
Documenti realmente accessibili universalmente devono soddisfare determinati criteri. Taggare è la chiave. Quali passaggi e blocchi di testo vanno assieme? In quale ordine e quanto testo deve essere letto a voce alta? In più ogni oggetto necessita di testo alternativo, ogni modifica all’originale deve essere identificata e il testo formattato in caratteri Unicode.
Il nuovo formato Pdf/Ua (Universal Accessibility), che presto diventerà uno standard Iso, facilità notevolmente la creazione di simili documenti. Ovviamente è già possibile taggare file pdf, ma strutturalmente non si va abbastanza in profondità. Per creare informazioni veramente barrier-free bisogna fare un’immersione profonda nella struttura del documento. I normali strumenti pdf non sono in grado di farlo – non ancora. Come minimo l’approvazione del Pdf/Ua come standard potrebbe coincidere con l’arrivo dei primi software per la generazione di questi documenti. Gli esperti ritengono l’“It senza barriere” il principale argomento dei prossimi anni.
Un argomento che riguarda tutti
Alcune aziende stanno tutt’ora facendo resistenza, probabilmente a causa del fatto che il problema è stato ridotto al singolo aspetto della parità dei diritti per i disabili. Ma la domanda di informazioni universalmente accessibili non è una cosa che riguarda unicamente loro. Si consideri, ad esempio, il crescente numero di anziani nella società. I cambiamenti naturali nelle capacità sensoriali di queste persone garantisce la necessità di documenti appositi. È certamente un motivo per cui le agenzie governative e sempre più aziende offrono i propri contenuti web in font di diverse dimensioni. Le e-mail potranno venire lette da una voce computerizzata mentre si è al volante. Anche questo è un contenuto universalmente accessibile, che richiede la registrazione di informazioni strutturali e di metadati nel documento.
Ma c’è un altro motivo per cui concentrarsi su questo problema. Con la disponibilità crescente di documenti transazionali su portali Web, la qualità semantica gioca un ruolo sempre più importante, indipendentemente da eventuali obblighi di legge. I flussi documentali hanno bisogno di uscire dallo stampo dell’A4 e essere pronti per nuove forme di output. Come il mobile. Questi cambiamenti comportano una rivalutazione di documenti originariamente pensati unicamente per la stampa, rendendoli multicanale e capaci di incorporare quanti più dati è possibile prima dell’output finale.
Basta alla distruzione di informazioni!
Ci sono dati che spesso, una volta arrivati alla fine del processo, vengono espulsi perché ritenuti non più utili. È un processo ormai obsoleto. Spesso i documenti digitali che possono essere letti e processati via macchina vengono prima trasformati in forma analogica (stampati) e quindi convertiti in documenti .tif o.jpg. Il contenuto iniziale è criptato (immagini raster) e quindi reso leggibile tramite un riconoscitore ottico di caratteri (Ocr). Non si tratta solamente di un processo contorto, ma di un processo in cui si perdono dati necessari per il proseguio.
D’altro canto documenti barrier-free possono essere riformattati, per esempio passando dall’A4 al formato display smartphone, o convertiti in altri formati. I singoli dati possono essere estratti e è possibili costruire una tavola dei.
In ultima analisi, l’accessibilità universale è difficilmente un problema che riguarda solamente i disabili. Nella creazione, elaborazione e produzione di documenti, rappresenta un salto di qualità, non una mera correttezza politica.