Il libro di domani: ne parlano gli stampatori
Cosa riserva il futuro all’editoria e a quel segmento di stampa ad essa correlato? DDm ha posto alcune domande ai principali stampatori che dicono:sì alle nuove tecnologie, ma il rapporto con il cliente deve restare.
Le domande
1) Ambiti di investimento futuro: nuovi sistemi di stampa – finishing – workflow – interfaccia clienti (web to print)
2) Da stampatore ritiene essenziale offrire servizi di gestione automatica degli ordini (w2p) o ritiene ancora fondamentale avere un rapporto personale con i clienti?
3) Come si evolverà la domanda di libri singoli (book on demand)? Come vi rapportate a questa nuova realtà?
4) Come sta cambiando il processo di produzione in funzione delle esigenze degli editori verso la multicanalità?
Alessandro Antonuzzo, Rotomail
1 – In linea con quanto espresso fin ora e fin tanto che la politica dei forti investimenti manterrà l’azienda profittevole, continueremo a portare avanti questa tendenza. Negli anni oltre ad essere rimasti al passo con tutte le tecnologie, ne abbiamo sviluppate di nuove in partnership con i fornitori. Siamo stati i primi al mondo ad istallare una stampante Scitex ink-jet fullcolor ad alta velocità già nel 2000. Siamo stati beta site mondiali Kodak per la tecnologia ink-jet. Abbiamo ottenuto da aziende come Hunkeler e Tecnau macchinari di finishing fortemente customizzati. Stiamo consolidando la recente relazione con HP che vede una prima istallazione nel 2011 di una T350, una recentissima istallazione di una Indigo 7200 e guarda alle nuove possibilità per il futuro prossimo.
2 – Il rapporto diretto con il Cliente, che è la sorgente dei bisogni, è fondamentale per la proposizione di soluzioni taylor made. Anche con il cliente privilegiamo un rapporto di partnership per la costruzione di nuovi modelli, workflow o sistemi che si esplicitano in vantaggi competitivi per entrambi. Accanto al rapporto umano la tecnologia offre concrete possibilità di gestione automatica degli ordini e il web è di fatto il più grande collettore di prospect in assoluto. Il Web to Print sarà un canale in più su cui punteremo per la crescita futura.
3 – La vera produzione on demand è davvero molto recente e spesso viene confusa con la stampa digitale di una piccola tiratura. Stampare in tradizionale o in digitale è oggi solo una questione di breakeven point. Il book on demand rappresenta invece un nuovo modello di business che coinvolge l’intera filiera del libro, dall’utente finale, alla libreria, all’ecommerce, al distributore, allo stampatore fino all’editore.La differenza principale rispetto al modello tradizionale è che nell’on demand c’è una corrispondenza di uno a uno tra prodotto e venduto.
La sfida che ogni stampatore dovrà affrontare per essere competitivo è maggiore al diminuire delle copie richieste fino a sostenere la produzione on demand della copia singola. La nostra soluzione nasce da un brevetto condiviso con Tecnau. Assieme abbiamo creato un sistema in grado di produrre in modo industriale sulla stessa linea produttiva libri di formato, spessore e contenuto diverso, consentendoci di aggregare in un unica produzione tutte le singole richieste.
4 – Da anni gestiamo per i nostri clienti contenuti e li veicoliamo oltre che con la stampa attraverso altri media. Il mondo degli editori sta cambiando e sta cambiando il modo di fruizione dei libri da parte dei lettori. Il libro digitale è una realtà e una possibilità che và sicuramente colta.In questo contesto offriamo agli editori un servizio completo di gestione dei file, di repository, di conversione in formati digitali, di stampa, gestione logistica e di backoffice.
Emanuele Bandecchi, Rotolito
1 – Sin dalla sua fondazione, la mentalità di Rotolito Lombarda è sempre stata orientata verso una continua innovazione e verso la ricerca di nuove tecnologie. Questa caratteristica aziendale, da qualche anno, non è più un plus, ma una condizione necessaria per sopravvivere all’interno di un mercato che è diventato sempre più competitivo. I nostri sforzi, in particolare sono volti non più solo all’acquisizione di nuovi macchinari ma anche alla riduzione dei costi aziendali e alla semplificazione dei processi interni; ecco alcuni esempi: utilizzo di energie rinnovabili, automazione del magazzino, snellimento dei flussi di lavoro.
In questa ottica, innovazioni quale la stampa digitale e il Web To Print rappresentano dei passi necessari per restare sul mercato ed essere competitivi offrendo nuove soluzioni ai nostri clienti. Consci di questo, due anni e mezzo fa abbiamo installato presso il nostro stabilimento di Seggiano una rotativa inkjet ad alta produttività per la stampa e la confezione di libri in basse tirature e nel 2013 raddoppieremo l’investimento con una seconda macchina. Qualche mese fa, inoltre, abbiamo lanciato una piattaforma web to print che in maniera totalmente semplice e sicura gestisce gli ordini dei nostri clienti i quali, accedendo dall’area riservata del nostro sito, possono ricevere un preventivo, caricare i propri file e ordinare il quantitativo di libri o cataloghi richiesto.
2 – È mia ferma convinzione che come la quasi totalità delle transazioni commerciali oggi avviene anche (e sempre più in maniera preponderante) “in rete”, allo stesso modo il settore della stampa non possa più farne a meno. Ne sono la prova tangibile i casi sempre più frequenti di aziende grafiche che hanno costruito modelli di business vincenti proprio sul web. Di contro, è difficile pensare che il contatto umano sparisca da un giorno con l’altro, soprattutto in un settore dove le relazioni interpersonali l’hanno sempre fatta da padrone per le trattative commerciali e dove il prodotto finito resta (per ora) un oggetto reale, tangibile. Per questo motivo vedo più semplice una convivenza e un’interrelazione tra i due linguaggi comunicativi, quello del web e quello del face to face.
3 – Di sicuro il quantitativo totale di carta stampata diminuisce di anno in anno, così come le tirature medie stanno calando vistosamente, mentre, di contro si assiste a una moltiplicazione di nuovi titoli in tutti i settori, dalla narrativa alla manualistica. Ad alimentare questo fenomeno c’è anche il self publishing, che in un certo senso rende più “democratica” la pubblicazione di nuove edizioni. Tutti questi processi favoriscono la crescita del book on demand. Detto questo, però, al momento Rotolito non sta ancora approcciando questo mercato. Ad oggi stampiamo tirature molto piccole, anche di 50 copie, utilizzando la tecnologia del digitale, ma vogliamo mantenere sempre un’impronta industriale al nostro processo. Non escludiamo però un’evoluzione futura verso questo tipo di mercato qualora la domanda dovesse crescere.
4 – L’editoria italiana mostra una resistenza più agguerrita nei confronti della multicanalità rispetto al resto del mondo, in particolare rispetto agli Stati Uniti. Credo che a oggi gli strumenti alternativi alla carta stampata esistano, ma che siano ancora in fase embrionale, per questo non abbiamo sentito significativi scossoni sul nostro processo di produzione. Certamente è necessario essere preparati, visto che questi processi si evolvono in maniera veloce e a volte turbolenta.
Carlo Emanuele Bona, Vincenzo Bona
1 – Parlando di libri, anche a seguito di una manifestazione importantissima come drupa, posso dire che ci sono parecchie evoluzioni in ambito produttivo. Dove comunque bisogna dare una risposta ad un tema che diventa sempre più determinante: l’abbassamento delle tirature. Questo tema è imprescindibile dai sistemi di stampa digitali. Noi poi ci confrontiamo tutti i giorni con una nicchia particolare, che riguarda i libri a colore: in questo caso ci sono sicuramente ancora degli ostacoli tecnici da superare, ma il mercato va in questa direzione.
Dal mio punto di vista quindi, nuovi sistemi di stampa significa stampa digitale, ma anche offset con sistemi di avviamento bassissimi. Poi c’è il tema del workflow, importantissimo. Nel nostro caso il workflow lo gestiamo direttamente in casa, grazie a Promedia Solutions, la società del gruppo Bona che si occupa solamente di soluzioni in ambito digitale. Parole come Workflow o MIS (Management Information System), che stanno cominciando a prendere piede nel nostro settore, sono in realtà tecnologie cui noi pensiamo da oltre 10 anni. Per quanto riguarda il finishing posso dire che anche in questo caso, andando verso una riduzione delle tirature, vi è una trasformazione anche del settore della legatoria, tutto sommato però più naturale.
2 – La gestione automatica degli ordini è sicuramente importantissima, se gestita in maniera integrata tra cliente e stampatore. Anzi, dal mio punto di vista è sicuramente un metodo che permette di amplificare il rapporto con il cliente, perché grazie alla gestione automatica tutti i processi legati all’informatica vengono automatizzati ed editore e stampatore possono concentrarsi sul prodotto libro e sulla strategia editoriale.
3 – Personalmente credo che occorra andare verso una evoluzione dei modelli distribuitivi attuali, coinvolgendo tutta la filiera. Questo ovviamente richiede del tempo. Noi in particolare ci rapportiamoa d un mondo che è quello dell’editoria a colori dove, sul passaggio alla stampa digitale, ci sono ancora dei vincoli tecnici da superare. Importante poi è anche captare i cambiamenti del mercato, cercando di creare le condizioni necessarie per gestire il libro singolo, dalla produzione alla distribuzione. Noi siamo pronti, aspettiamo di vedere come va il mercato.
4 – Ovviamente la multicanalità tende a contraddistinguere sempre più il nostro mondo. Portandolo progressivamente verso un mercato orientato non più al prodotto ma al contenuto. Chiaramente noi, avendo fondato nei primi anni del 2000, una società pronta a rispondere a questi cambiamenti del mercato, seguiamo con attenzione l’evolversi della situazione, tutti i cambiamenti nel processo di comunicazione.
Il punto centrale di questo cambio di rotta è dare risposte precise ad esigenze mirate. Lo stampatore tende ad allargare la propria offerta di servizi proprio perché le esigenze degli editori sono cambiate; il tutto cercando quindi di integrare la carta ad altri mezzi di comunicazione. Senza dover scegliere, ma considerando i due mondi come paralleli e perfettamente integrabili. Accanto a tutto questo però occorre il supporto dal punto di vista distributivo – avere una filiera efficiente è fondamentale – e degli standard applicativi, proprio per facilitare al massimo la distribuzione dei contenuti sui diversi canali di comunicazione.
Domenico Di Marsico, Grafisystem
1 – Certamente nel momento attuale i nuovi sistemi di stampa verso i quali si dirige il mercato sono quelli sorretti dal digitale. Ciò non tanto per questioni economiche (minore investimento sia per le attrezzature sia per il personale meno formato da impiegare) ma soprattutto per le possibilità innovative che offre. Oltre la carta, infatti, è divenuto possibile stampare altri materiali il che consente di introdurre nuove ipotesi di prodotto, creando una fusione di elementi differenti tra loro che apre le porte a nuove integrazioni. Sta poi alla capacità e, perché no, alla fantasia del singolo imprenditore saper sfruttare al meglio, e al massimo, le potenzialità che tale tecnologia offre.
L’arricchimento e l’innovazione dell’offerta diviene quindi strumento di crescita per le aziende che sanno mettersi in gioco anche, o forse soprattutto, nei momenti di crisi e che utilizzano tali momenti per una riflessione critica e costruttiva sulla propria attività. Per quanto concerne il finishing potrebbe essere un ambito al quale rivolgersi semplicemente per dare al Cliente finale una garanzia ulteriore sulla qualità del prodotto, se tutte le lavorazioni vengono effettuate all’interno della stessa azienda: è innegabile che il controllo del ciclo produttivo dall’inizio alla fine della fornitura dà un valore ulteriore e accresce la responsabilità diretta a tutta la lavorazione.
Il workflow, mentre da un lato può essere sinonimo di accuratezza e riproducibilità dei processi, d’altro canto se mal utilizzato rischia di sottrarre alla produzione l’indispensabile apporto dell’uomo, fattore che spesso consente anche ad una piccola azienda di “fare la differenza”. L’automazione della produzione diviene pertanto strumento quasi indispensabile in certe fasi della lavorazione perché consente un vantaggio economico altrimenti impensabile ma deve essere appunto relativa soltanto ad alcune fasi.
2 – Passando al web to print, molto dipende dalla tipologia dei prodotti offerti. Ad esempio, per noi che in tipografia lavoriamo con l’HDP (High Definition Tecnology) diviene impensabile “saltare” il rapporto con il Cliente. C’è bisogno di un riscontro continuo, da entrambe le parti, sulle diverse fasi di lavorazione: produzioni accurate, come si diceva prima, non possono prescindere dal fondamentale apporto dell’uomo: non si tratta soltanto di avere le competenze necessarie, ma diviene fondamentale la passione impiegata per raggiungere il massimo dei risultati possibili, sfruttando al meglio le proprie capacità, oltre a quelle possedute dalle macchine, assecondando e valorizzando le richieste del Cliente.
3 – Il book on demand è una pratica che al momento non consideriamo. Solitamente, il libro digitale che ci capita di stampare è semplicemente una “prova di stampa” del volume che verrà poi stampato tradizionalmente in offset. Probabilmente, il book on demand avrà un futuro per quanto concerne i volumi scolastici: la standardizzazione in questo caso è molto elevata e la domanda tende alla crescita. Si pensi ai docenti universitari che spesso “invitano” gli studenti ad acquistare i testi di loro produzione: oggi che le risorse finanziarie per l’istruzione sono sempre più ridotte, diminuiscono anche i fondi per la pubblicazione dei volumi. Diviene pertanto quasi indispensabile, per basse tirature, utilizzare tale tipo servizio. Ad ogni modo, viene però facilitata la diffusione dei testi quando la lontananza è determinante.
4 – Le aziende dedite all’editoria classica sono costrette, dall’evoluzione dei tempi, a dotarsi di nuove conoscenze e professionalità. Devono quindi adeguare i propri mezzi alla produzione tramite l’utilizzo di tecnologie multimediali e naturalmente di personale specializzato in grado di sviluppare nuovi processi di comunicazione. Ragion per cui, si tende a incrementare l’utilizzo dei social network che però necessita di terminologie innovative, adeguate alle necessità della nuova generazione. Rimanere al passo con i tempi e, ove possibile, anticiparli si rivela l’unica strada da percorrere per poter essere competitivi.