Italia’s got talent: Océ Italia premiata, CMC rilancia, Pixartprinting si rafforza
Mentre l’ultima settimana di gennaio ha visto sul fronte della Politica e dell’Economia nazionale le manovre Monti per scalare fiducia e considerazione all’interno della Unione Europea, quaggiù nella trincea del settore della stampa e delle arti grafiche si sono avuti alcuni interessanti spunti per mettere in evidenza come la capacità del nostro Paese, dei nostri imprenditori e dei nostri manager non è assolutamente da meno rispetto alle nazioni più quotate (almeno dalle agenzie di rating).
- Ocè Italia premiata come miglior nazione tra tutte le filiali a livello mondiale
- Il Gruppo Ponti e CMC rilanciano a livello mondiale le capacità ingegneristiche italiane
- Matteo Rigamonti trova partner per lo sviluppo all’estero dal mercato finanziari
Ho scelto tre casi, ma di sicuro ce ne sono altri, che mi hanno particolarmente colpito. Qui solo un breve accenno, perché la storia completa la troverete poi sul prossimo numero cartaceo di DDm. Perché sul prossimo numero cartaceo e non online ? Ce lo ha ben spiegato Ben Golik della agenzia Kittcat Nohr Digitas durante la recente edizione dell’European Marketing Dynamics Summit – qui la presentazione – che per raccontare la scelta del colosso inglese Waitrose di utilizzare comunicazione su carta per fidelizzare i propri clienti ha usato la semplice frase : If you mean it, you print it (se lo vuoi dire sul serio, stampalo).
Il titolo richiama a talenti nazionali, e così pare essere il destino di Matteo Rigamonti, imprenditore veneto con le idee molto chiare, che ha saputo dapprima impostare un modello di business innovativo in un settore governato da regole antiche e (pareva) immutabili. Per arrivare poi a far entrare in società forze nuove e finanziariamente robuste per fare un ulteriore salto verso ulteriori sviluppi specie all’estero. Alla domanda “quale molla ha fatto scattare in te la convinzione di dover adottare un nuovo modello di fornitura di stampati, di passare al Web To Print” la risposta è stata semplice e diretta: “gli insoluti e i clienti antipatici”. Da quella considerazione è nata una organizzazione che ha saputo esportare in Francia, Belgio e poi in altri paesi quali UK e Penisola Iberica un modello di gestione apprezzato ed oggi pare molto seguito da altri attori del mercato.
Ma un appunto di merito va fatto anche a Giuseppe Ponti, imprenditore umbro che con le aziende del Gruppo Ponti (tra cui CMC che ha recentemente organizzato un incontro internazionale presso la propria sede di città di Castello) è molto ben presente nei mercati internazionali nei settori della stampa, dell’imbustamento. In ciò facendo da concorrente a colossi multinazionali grazie alle capacità di una organizzazione che, come lui stesso ammette, può contare “su ingegneri con competenze e attaccamento all’azienda tali da creare innovazioni di prodotto in tre mesi, laddove i grandi gruppi internazionali potrebbero doverci mettere tre anni”. Forse il paragone temporale è eccessivo, ma ben illustra quelle che sono le caratteristiche delle nostre capacità industriali, spesso troppo impaludate in vincoli e orpelli che altri paesi non hanno. Forse anche per questo lo stesso Ponti ha creato in spagna a La Coruna uno stabilimento produttivo che utilizzando tutte le diverse tipologie di macchine prodotte da CMC più altre macchine di altri fornitori è diventato il fiore all’occhiello del Gruppo per presentare le funzionalità dei propri prodotti. Mentre funzionano in produzione.
E se da un lato c’è chi compete con gruppi multinazionali agendo come singola realtà nazionale, i talenti li troviamo anche nell’ambito del management nazionale, messo a confronto con i management delle altre country all’interno della medesima multinazionale.
E’ il caso di Ocè Italia e della divisione guidata da Maurizio Ronzoni. E’ notizia fresca fresca che i risultati di vendite del 2011 a livello worldwide premiano la country italiana ponendola al primo posto come risultati di business complessivi. La Coppa come miglior Country è stata assegnata poco meno di due settimane fa nel Sales Meeting tenutosi a Poing ed ha come elementi caratterizzanti la capacità di Ocè Italia di aver raggiunto il terzo posto assoluto in termini di vendite (dopo USA e Germania), ma soprattutto di aver sbaragliato gli avversari dal punto di vista del raggiungimento degli obiettivi 2011, avendo portato dei risultati pari al 200% rispetto al budget previsto a preventivo per l’Italia. Un motivo davvero di orgoglio e che, come ci dice Ronzoni in una intervista di cui troverete maggiori dettagli nel prossimo numero della rivista, ha permesso di rispondere nel migliore dei modi (coi fatti) a quei facili stereotipi di Paese che si lascia trascinare, senza grinta o capacità industriali e di rilancio delle produzioni.
E siamo solo all’inizio di gennaio….mi sa che i terremoti ci possono dare la scossa giusta.