Io sono qui, la carta nella comunicazione multicanale
La quasi totalità delle aziende italiane (96,2%) utilizza la comunicazione su carta nel proprio media mix. E’ il dato che emerge dalla ricerca commissionata da Print Power a Lorien Consulting, con l’obbiettivo di verificare i livelli di investimento pubblicitari e di comunicazione in supporti cartacei nel nostro paese, analizzando al contempo i vantaggi in campagne multicanale sia dal punto di vista degli operatori del settore che da quelli dei consumatori. La ricerca è stata condotta su un panel di 400 decision maker (aziende utenti di pubblicitò), 50 influencer (agenzie creative e media) e 1000 cittadini.
Stiamo parlando di un mercato che registra un valore pari a 9,3 miliardi di euro, il 33,8% dei quali è dedicato ai soli mezzi cartacei (esclusi gli investimenti nella stampa classificata). Quotidiani e periodici, che assieme assorbono il 15.9% degli investimenti, sono riconosciuti mezzi efficaci ma costosi tanto dai decision maker quanto dagli influencer, mentre i cittadini ne mettono in risalto le caratteristiche informative della pubblicità e la capacità di migliorare la reputazione del brand. Più in generale i principali punti di forza di tutti i supporti cartacei possono essere riassunti nelle parole-chiave flessibile, coinvolgente, conservabile, targettizato, autorevole; i punti deboli sono il costo e una misurabilità del roi inferiore a quella di altri media.
Dallo studio emerge anche che l’87,2% di chi investe su carta investe anche in altri media e che solo il 9% spende tutto il budget di comunicazione su supporti cartacei. Se da un lato questo implica che la carta è ben lungi dallo sparire come media, significa altresì che la carta deve sempre più integrarsi con gli altri media e consentire una miglior interazione. E’ necessario che ci sia una convergenza fra media e web, alla luce del fatto che oggi il consumatore è naturalmente multimediale e multicanale: vediamo su carta, ma compriamo online.