Mercato dell’energia: il 44% degli Italiani vorrebbe forniture rinnovabili

Bolletta più leggera o energia più pulita? Per quanto si vorrebbe averle entrambe,  al momento della scelta il risparmio economico non è la sola discriminante. Lo dimostra una recente ricerca di Accenture sul rapporto fra consumatori e fornitori di energia elettrica nel mondo.

Condotta su un campione di 10mila utenti in 19 paesi a regime di mercato libero, l’indagine si è concentrata su abitudini di consumo e grado di soddisfazione per i servizi ricevuti. Ma se, prevedibilmente, il 90% degli intervistati ha dichiarato che una fattura più “snella” sarebbe un’importante spinta per cambiare fornitore, un buon terzo ha manifestato anche un deciso interesse per soluzioni basate su energie rinnovabili. Ed è un ottimo segnale che, in Italia, questa percentuale cresca ben oltre la media mondiale, arrivando addirittura al 44%.

Da quando l’Unione Europea ha introdotto, nel luglio 2007, la liberalizzazione del mercato dell’energia elettrica, in Italia il monopolio pubblico è stato sostituito da un regime di concorrenza che conta – secondo l’ultimo monitoraggio dell’AEEG (Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas) – circa 300 operatori. Di questi, alcuni hanno come mission aziendale la fornitura di energia rinnovabile, altri rimangono esclusivamente legati alle fonti tradizionali, ma la maggior parte adotta formule ibride, con proposte commerciali che accostano energia “verde” e tradizionale.

E’ importante quindi poter disporre di un’informazione il più completa possibile, nonché averla a portata di mano. Lo studio di Accenture indica come sia il web sia il canale preferito dai consumatori per interagire con i fornitori di energia e ricevere notizie e aggiornamenti sui servizi. E anche in questo caso le percentuali relative agli utenti italiani sono più alte della media: il 66% ha dichiarato di utilizzare la rete per informarsi su nuovi servizi e offerte, il 57% la usa per cambiare fornitore e ben l’82% preferisce le fatture via internet piuttosto che la spedizione postale. Inoltre – e il dato a questo punto non dovrebbe sorprendere, visto il boom di Facebook nel nostro Paese – il 43% degli italiani intervistati ha in programma di intervenire sui social network per dialogare con i fornitori di energia elettrica, postando commenti o tramite tweets.