Digitalia: approvazione rapida o l’Agenda Digitale sarà a rischio

Il messaggio lanciato dal Consiglio Direttivo di Confindustria Digitale alla fine della riunione del 24 settembre è chiaro: i continui rinvii stanno mettendo in serio pericolo l’Agenda Digitale e la sua attuabilità. I vertici delle più importanti aziende nazionali e gruppi internazionali del settore Ict hanno voluto esprimere al governo la lor forte preoccupazione per il continuo slittamento dei tempi di approvazione del nuovo decreto, annunciato fin da giugno scorso e tutt’ora avvolti da profonda incertezza.

L’approvazione del decreto legge Digitalia rappresenta una vera e propria priorità nazionale che non può essere ulteriormente rinviata. L’Agenda Digitale è una delle leve più efficaci per la crescita, per aumentare la produttività del nostro sistema economico, per ridurre in modo drastico i costi della pubblica amministrazione, per semplificare i rapporti tra pubbliche amministrazioni, cittadini ed imprese. Le norme sono complesse e l’iter attuativo occuperà un arco temporale di diversi mesi. Un ulteriore ritardo può vanificare il lavoro fatto fino ad oggi“, si legge nella nota diffusa da Confindustria Digitale. “E’ infatti evidente che, se il varo del decreto e la nomina dei vertici dell’Agenzia per l’Italia Digitale dovessero ancora tardare, ci sarebbe il rischio concreto di arrivare alla fine della legislatura senza aver rispettato l’impegno assunto, anche nei confronti dell’Europa, di dotare il nostro Paese di un’Agenda Digitale.
La collaborazione con la Cabina di regia è stata molto positiva e oggi abbiamo un testo che, pur presentando delle criticità, è in larga parte condivisibile e può essere di forte impulso all’ Agenda digitale. La sua attuazione costituisce un passaggio indispensabile per rendere la spending review un processo di rinnovamento strutturale della Pubblica Amministrazione capace di conseguire importanti risultati di risparmio, controllo e trasparenza della spesa e innovazione dei servizi.
Nel testo vi sono rilevanti novità, ma vi sono anche molti rimandi a successivi atti regolamentari che rischiano di diluire l’impatto innovativo delle norme, perciò è fondamentale che il decreto sia reso più incisivo, indicando i tempi di attuazione. Pur essendo consapevoli delle enormi resistenze che si frappongono ai cambiamenti che lo switch off digitale della Pa comporta, ci auguriamo che il Governo mantenga la determinazione finora dimostrata di procedere con risolutezza sulla linea dell’innovazione più volte annunciata.”