Nel Decreto Crescita 2.0 Agenda Digitale e Startup
Approvato in data 4 ottobre 2012 dal Consiglio dei ministri, il nuovo Decreto include linee guida per la digitalizzazione del Paese e misure specifiche per le nuove imprese innovative.
L’Agenda Digitale costituisce l’ossatura portante del Decreto Crescita 2.0, con l’obbiettivo non solo di favorire lo sviluppo innovativo del Paese, ma soprattutto di portare con sé maggiore occupazione, produttività e risparmio. Di fatto questo sancisce l’adesione ai principi dell’Agenda Digitale Europea, sulla base di una roadmap il cui completamento sarà oggetto di relazione annuale da parte del Governo al Parlamento.
In particolare, si promuoverà l’adozione di open data, rendendo obbligatoria la pubblicazione di dati e informazioni della pubblica amministrazione in formato aperto, con l’obiettivo di renderli accessibili e, soprattutto, riutilizzabili. Rientrano nel capitolo dell’innovazione digitale del Paese la creazione di un’anagrafe unificata, la pubblicazione su Internet delle cartelle cliniche, le ricette mediche in formato digitale e la realizzazione del fascicolo universitario elettronico, che dunque riunirà in un unico file online il curriculum scolastico degli studenti italiani. Per quanto riguarda la carta di identità digitale, si supera la vecchia definizione per abbracciare il concetto di documento digitale unico, gratuito e costantemente aggiornato per tutti i cittadini.
Ruolo centrale anche per la Pec, che non solo sarà obbligo per tutte le imprese, con l’obiettivo di snellire gli adempimenti burocratici, ma sarà anche lo strumento utilizzato per le notifiche telematiche di cancelleria, in questo caso nella speranza di accorciare i tempi della giustizia.
La grande novità è che, dopo averne parlato per mesi in convegni ed eventi dedicati, le startup trovano una loro dignità anche nell’ordinamento normativo e giuridico del Paese: si parla di una dotazione di 200 milioni di euro per sostenere la creazione e lo sviluppo di aziende innovative considerate leva di crescita e di creazione di occupazione per l’Italia. Concretamente si parla di costituzione degli incubatori certificati, società di capitali di diritto italiano, il cui compito sarà offrire servizi per sostenere le startup innovative. Riduzione degli oneri di avvio, possibilità di estendere di dodici mesi il rinvio a ruolo delle perdite, maggiore flessibilità nella gestione degli obblighi di ricapitalizzazione sono i vantaggi concreti previsti dal decreto.
Non mancano poi i riferimenti istituzionali al superamento del digital divide. L’obiettivo è azzerare il divario digitale portando banda a 2 mbps sia in zone non ancora coperte sia in quelle cosiddette depresse, vale a dire a fallimento di impresa. Oltre ai 600 milioni già disponibili per il Mezzogiorno si aggiungono 150 milioni a disposizione delle aree del Centro Nord.
L’approvazione del decreto è stata accolta con soddisfazione da Assinform, il cui presidente Angelucci ha così commentato: “C’è voluto più del previsto, ma alla fine il Governo Monti ha varato il decreto per l’Agenda Digitale, ed è sintomatico che sia denominato ‘Misure urgenti per la crescita del Paese’. In effetti, L’Italia soffre anche di un pesante spread digitale, che ne frena l’efficienza e che va rapidamente superato: nei servizi ai cittadini e alle imprese, nell’uso di strumenti come la moneta e la fatturazione elettronica, nell’accesso alle reti a banda larga e ultralarga. Le misure introdotte vanno nella direzione giusta, anche se, dopo 327 giorni e da 40.000 parole, dall’esecutivo ci aspettavamo qualcosa di più. Si sente ancora l’esigenza di un quadro di riferimento organico, e questo sarà il tema da affrontare in fase di conversione del decreto. Quello che oggi conta a è che il solco è stato tracciato e che tutti, Pubbliche Amministrazioni e Imprese, contribuiscano d’ora in poi a consolidarlo. Assinform da sempre promuove lo sviluppo dell’Information Technology. Oggi raccoglie un risultato che la incoraggia a continuare con forza nell’interesse del Paese, delle imprese e del settore rappresentato, che occupa circa 400 mila addetti e che ha tutte le tecnologie e le professionalità richieste dai programmi dell’Agenda Digitale. Nel quadro di un miglior rapporto con le Amministrazioni, Assinform ha già organizzato una task-force di esperti per offrire tutto il know-how e l’esperienza necessari allo sviluppo del Paese attraverso le tecnologie digitali“.