Esportazioni: nel 2012 il migliore risultato degli ultimi 10 anni

Rispetto ai principali competitor europei, l’Italia si qualifica come Paese esportatore che meglio difende le proprie quote di mercato, subito dopo la Germania, anche grazie un crescente up-grading qualitativo delle nostre produzioni. In virtù di un aumento del 5% del valore delle esportazioni (nel complesso stimato a oltre 470 miliardi di euro nel 2012) e a una contrazione delle importazioni, nell’anno appena concluso il nostro Paese ha conseguito un saldo commerciale positivo di circa 10 miliardi di euro. Un risultato che non veniva raggiunto da circa 10 anni.

Se questa tendenza positiva sarà confermata, il sistema Italia potrà generare, entro i prossimi 3 anni, 150 miliardi di euro di export aggiuntivo, superando la quota di 600 miliardi di euro, tra beni e servizi, entro la fine del 2015.

Sono questi i dati e le principali stime contenute nel Piano Nazionale dell’Export 2013-2015 presentato dal ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera e dal presidente dell’Agenzia Ice per il commercio estero Riccardo Monti, con l’avallo del Presidente del Consiglio Mario Monti che ripercorre nel dettaglio la profonda revisione del sistema di supporto all’internazionalizzazione portata avanti dal Governo nel corso degli ultimi 12 mesi.

Attraverso il coordinamento effettuato dalla Cabina di Regia, a cui prendono parte Regioni, Province, oltre che i principali enti e associazioni di categoria, sotto la guida dei Ministri dello Sviluppo Economico e degli Affari Esteri, è stato possibile mettere a sistema tutte le componenti che svolgono un ruolo sul fronte dell’export e della rete estera. Si è attivato inoltre un nuovo processo di pianificazione condivisa delle attività promozionali tra Agenzia Ice, Camere di Commercio e altri enti coinvolti e si è dato vita a un polo di finanza per l’internazionalizzazione all’interno della Cassa Depositi e Prestiti dove sono state concentrate le competenze di Sace e Simest.

Il Piano identifica inoltre alcune azioni strategiche fondamentali per raggiungere l’obbiettivo di portare l’export a oltre 600 miliardi entro il 2015. Tra queste: un aumento delle risorse per la promozione, la facilitazione dell’accesso ai tradizionali strumenti di promozione (fiere, missioni, workshop) e ai servizi personalizzati rivolti alle esigenze delle imprese in Italia e all’estero, con particolare attenzione alle aree obiettivo, alle filiere e ai settori innovativi. E’ previsto inoltre un potenziamento degli strumenti per la crescita dimensionale delle imprese, anche attraverso incentivi all’aggregazione di imprese (reti) e l”intensificazione delle attività di formazione rivolte alle imprese esportatrici, incentivando l’assunzione di figure professionali specifiche come export manager.

Il Piano prevedede inoltre il rafforzamento delle azioni dirette alla diffusione dell’e-commerce e della Grande Distribuzione Organizzata e di quelle volte ad attrarre gli investimenti diretti esteri.
Dal punto di vista finanziario, con il supporto della Cassa Depositi e Prestiti, di Simest e di Sace saranno rafforzati gli strumenti a favore delle imprese esportatrici per concorrere al superamento del problema dell’attuale scarsa disponibilità di risorse.

Saranno infine  messe in campo azioni più incisive contro la contraffazione e a favore della tutela dei marchi per facilitare una maggiore apertura dei mercati contrastando, in particolare, quelle forme di restrizione dei mercati meno evidenti ma non per questo meno dannose (le cosiddette barriere non tariffarie).

fonte: 01net.it