Libri scolastici, la Filiera della carta contro il decreto ministeriale

Tutta la filiera della carta stampata – dagli editori agli stampatori, dai produttori di macchine e tecnologie ai cartai, dagli agenti ai librai – protesta per il Decreto Ministeriale firmato ieri dal Ministro dell’Istruzione Profumo in materia di adozioni dei libri di testo nelle scuole. La volontà del legislatore è stata stravolta e le conseguenze occupazionali saranno tragiche e nessuno si è interessato delle ricadute sulla salute dei ragazzi.

Alla protesta si unisce anche la Federazione della Filiera della Carta e della Grafica, che giudica “dannoso e inapplicabile” il decreto.

Nel Decreto Crescita bis varato dal Parlamento“, interviene il Presidente della Federazione Felice Rossini, “era contenuta una norma chiara ed inequivocabile : i consigli di classe dal 2014/2015 avevano la possibilità di scelta tra tre tipologie di libri scolastici, due di esse erano completamente digitali ed una cosiddetta “mista”, ossia un testo cartaceo con contenuti digitali integrativi. Quest’ultima opzione è stata di fatto vanificata dal Ministero che ha stravolto lo spirito della norma, marginalizzando il testo cartaceo, mentre la volontà del legislatore era del tutto evidente, ossia offrire al corpo insegnante diverse soluzioni tra le quali scegliere secondo le diverse necessità, l’utenza, le preferenze e quant’altro. Il valore pedagogico ed il vantaggi della carta in termini di apprendimento e memorizzazione non sono stati minimamente tenuti in considerazione.
Questo non è un modo responsabile di affrontare i problemi”, continua Rossini, “perché il Ministero non può imporre una scelta drastica aggirando la legge votata dal Parlamento, limitando di fatto la scelta degli insegnanti ad opzioni solamente digitali quando invece era prevista anche una “terza via” mista, altrimenti siamo al libro di Stato. Inoltre, cosa questa ancora più grave se possibile, tutta l’operazione“, ribadisce Rossini, “è giustificata da fantasiosi risparmi per le famiglie quando invece produrrà maggiori costi: i tablet quanto costano e quanto durano? L’opinione pubblica lo sa che di fatto li dovranno pagare le famiglie?  I sofware e le connessioni vengono forse regalate? E poi è possibile che il Ministero non si sia preoccupato di predisporre una ricerca preliminare riguardo l’impatto in termini di salute e sicurezza per i ragazzi? Molti Paesi sono tornati indietro, lo sa il Ministro? La maggiore, continua e pervasiva esposizione alla tecnologia elettronica non produrrà solo danni gravi e irreversibili? In buona sostanza“, conclude il Presidente Rossini, “si tratta di un provvedimento che avrebbe richiesto maggiore ponderazione, ascolto delle parti interessate, gradualità nell’applicazione e approfondimento sulle ricadute negative e pericolose. In realtà, invece, produrrà solo maggiore disoccupazione, più consumi energetici e potenziali pericoli per gli studenti.”