Attaccati all’etichetta. Intervista a Tomas Rink, Ritrama
All’interno di un dossier sul Label and Packaging non poteva non rientrare un’intervista al presidente di Ritrama, Tomas Rink, uno dei principali gruppi attivi nel settore della fornitura di materiale adesivo per la produzione di etichette. Anzitutto inquadriamo l’azienda con un po’ di storia e le principali applicazioni e settori attualmente coperti.
“Ritrama è stata fondata 50 anni fa. Nel 2012 abbiamo celebrato i nostri 50 anni. È nata come azienda copiatrice per materiale di imballaggio flessibile. Nel giro di tre anni ha cominciato a fabbricare materiali autoadesivi per la stampa in fogli e bobine, specializzandosi nel settore fogli verso la serigrafi a e nel settore bobine, nei materiali per etichette.
Oggi il 65% del lavoro di Ritrama si riferisce a materiali autoadesivi per le bobine. Ma lavoriamo anche con materiali in foglie e bobina e materiale autoadesivo in carta e plastica che va agli stampatori offset. Poi abbiamo anche una divisione industriale per nastri adesivi particolari come ad esempio il settore dell’automobile o per OEM che vengono usati per decorare o funzionali.
Nel settore dell’autoadesivo, per capire le trasformazioni in atto, possiamo fare l’esempio del Vinitaly dove, fino a poco tempo fa, le grosse e medie cantine avevano delle linee per applicare carta gommata. Adesso c’è un cambio radicale verso l’autoadesivo perche permette di fare scorte più piccole, perche consente di spostare le linee di etichettaggio, non sporca e ti permette la personalizzazione della bottiglia.
Questa è l’evoluzione nostra dal punto di vista della gamma prodotti. Per quanto riguarda il nostro gruppo noi, a partire dal 1983 abbiamo iniziato a espanderci. Dapprima in Inghilterra, poi negli Stati Uniti, Spagna, e oggi proseguiamo in questa fase di espansione. Ad oggi abbiamo un fatturato di circa 400 milioni di euro a livello mondiale. Considerando solo l’Italia la percentuale di produzione è di circa il 45%, mentre il mercato italiano in sé vale, per noi, il 30%”.
Se dovesse riassumere in una frase i motivi del vostro successo?
Il nostro successo a dovuto al fatto che siamo rimasti sempre nel nostro settore. Nel tempo, ci siamo specializzati tanto nella fornitura di materiale per etichette e oggi, a fronte della crisi economica, posso dire che avere radici e rapporti in Italia, ma soprattutto all’estero, ci ha aiutato tantissimo. Un altro aspetto molto importante è che siamo un’azienda familiare e siamo rimasti fedeli a questo modello: oggi ho due figli che sono attivi nell’azienda e ne stanno prendendo le redini. Non crediamo nella borsa e nel private equity, siamo rimasti fedeli al modello basato su un’economia industriale e non su un’economia finanziaria.
Vari studi di mercato indicano che il mercato delle etichette stampate in digitale avrà un trend di crescita a doppia cifra. Quanto vale in % il fatturato di Ritrama nell’area digitale?
Poco per il momento ma penso che, quando verranno infranti alcuni tabù (come ad esempio quello del digitale adatto solo alle piccole tirature o quello dell’approccio all’inkjet) il digitale avrà uno sviluppo esponenziale in questo settore. Il digitale deve crescere. Però, affinché cresca serve anche che si sviluppino dei sistemi di stampa user friendly.
Voi, come Ritrama, cosa state facendo in questo senso?
Noi stiamo lavorando ad un paio di progetti. Uno riguarda il campo del Linerless. Uno dei problemi più importanti dell’etichetta autoadesiva, oggi, è che il 50% del prodotto va smaltito. Noi stiamo lavorando ad un progetto in base al quale non esisterà più prodotto da smaltire, l’etichetta sarà senza Liner perché sarà avvolta su se stessa come un nastro adesivo. Riducendo costi, ottimizzando il lavoro ed eliminando gli scarti. Attualmente non posso entrare nel dettaglio ma fra qualche mese ci saranno delle novità.
In termini di applicazioni e mercato di sbocco dell’autoadesivo ci sono dei nuovi canali?
Certo, ad esempio nel design dei mobili, dove noi stiamo già lavorando. Oppure nel Car Wrapping, che sta prendendo piede anche in Italia. Per quanto riguarda le etichette posso dire che il mercato è ancora in crescita nonostante la crisi economica. I principali campi di applicazione che noi seguiamo sono quelli dell’etichetta in carta, etichetta da prezzo, etichetta per indirizzo. Poi lavoriamo anche sulle etichette per detergenza e cosmesi e per l’alimentare (vino e birra).
Oggi la gran parte di etichette adesive stampate in digitale è a tecnologia toner/elettrofotografica e due sono i major players, HP e Xeikon, ma la crescita futura sarà molto infl uenzata dalla tecnologia InkJet sia a base acqua che UV. Quale è la strategia di Ritrama nello sviluppo di prodotti per questa tecnologia?
Idealmente io spero che la tecnologia si sviluppi in modo tale che tutti i materiali siano stampabili. Io spero che con l’inkjet si sviluppino tecnologie che risolvano il problema della stampa su tutti i materiali. Che consiglio si sente di dare agli stampatori di etichette di oggi? Anzitutto credere di più in quello che fanno e nelle loro tecnologie. E poi sapersi vendere meglio ai propri clienti, facendosi pagare il giusto prezzo e nei tempi concordati.
Questo articolo fa parte di un dossier, uscito sul numero di aprile-maggio 2013, che DDm ha dedicato al Label&Packaging. Per consultarlo in versione online clicca qui.