L’evoluzione del QR Code passa dal visual

All'inizio dell'anno Samsung ha annunciato di aver abbattuto il muro del 100 milioni di Galaxy venduti. Un numero imponente, ma che diventa piccolo se lo si raffronta col dato di vendita complessiva del settore del solo primo quadrimestre 2010: oltre 419 milioni di pezzi venduti. E mentre recenti studi calcolano in 6 miliardi i contratti di telefonia mobile in essere – con un'attesa di superamento di quata 7 miliardi nel 2014 – appare sempre più evidente che la tecnologia mobile ha preso definitivamente il sopravvento.

Pensiamo allo shopping online, immediamente adattatosi a questa realtà: oggi possiamo tranquillamente trovare informazioni su un brand, vedere gli articoli e le promozioni correlate e procedere all'acquisto tramite il cellulare, senza necessariamente dover andare in negozio.

Al di là dei numeri oggettivamente scioccanti, questo apre le porte a uno scenario di vaste opportunità per le aziende. Perché possedere un cellulare non significa possedere solo un telefono – un cellulare può fare molto di più e tutto ciò può essere sfruttato per comunicare e attrarre potenziali clienti.

Tuttavia si tratta di opportunità a doppia faccia: le potenzialità sono sì elevatissime, ma raggiungere la gente nel momento giusto offrendo qualcosa di utile/interessante senza generare una sensazione di disturbo è una sfida non di poco conto.

Engagement
Siti web mobile, app, campagne marketing base su sms e email sono solo alcuni esempi delle possibilità aperte dal mobile. Un'altro strumento nato col boom di questa tecnologia è il QR Code. Quanti se ne vedono in giro? Ormai sono milioni i codici che fanno capolino su banner, brochure, cartelloni pubblicitari, vetrine di negozi, riviste, perfino lastre tombali.
Eppure, nonostante questa proliferazione, vengono utilizzati dalle gente molto meno di quanto i marketer si attendano. L'uso del QR Code si basa su un feeling immediato, su un particolare che cattura l'attenzione della persona a prima vista e che lo induce a volerne sapere di più; se questo non accade il QR Code ha fallito il suo compito, dato che la persona semplicemente passa oltre.

La chiave del successo di una campagna di mobile marketing è tutta qua, nella capacità di stabilire una rapidissima relazione col potenziale cliente e attrarlo verso la call to action in essa presente. Il QR Code, dal canto suo, ha un design che non attira e spesso viene messo in una posizione marginale, quasi accessoria. La sua funzione di “porta interattiva” rimane; ma essa viene aperta unicamente se la persona decide di farlo, non sulla base di un'azione impulsiva.

visual qr code-3

Visual QR Code
ovvero la nuova frontiera, quella che permette di rendere i codici decisamente più accattivanti, appetibili e centrali. Grazie a questa tecnologia qualunque parte di un'immagine può essere trasformata in un QR Code perfettamente funzionante, che è parte integrante del messaggio pubblicitario e non più una parte che non si sa bene dove mettere.

Da un punto di vista prettamente marketing, questa mossa permette di accrescere del 25% il tasso di scannerizzazione del QR Code, rendendolo uno strumento decisamente più utile e conveniente.

visual qr code-2

Ovviamente ogni tipologia di immagine può diventare un QR Code. E in un mondo in cui la brand awarness conta tantissimo, cosa c'è di meglio che rendere il logo stesso un QR Code? Spesso la vista del logo genera il desiderio di scoprire qualcosa di più: con questa tecnologia la cosa può diventare realtà e trasformare il logo aziendale in un potente strumento di comunicazione.