DMA Italia, un rebrand completamente focalizzato sui dati
La Direct Marketing Association italiana ufficialmente si è rinominata Association for Data Driven Marketing, per rispecchiare l’importanza sempre più crescente dei dati nella disciplina del marketing diretto, che da tre anni l’Associazione rappresenta nel mercato italiano.
La decisione rispecchia una strategia associativa accordata con la casa madre americana.
“Questa nuova identità – ha dichiarato Marco Rosso, Presidente DMA – non significa che l’Associazione non si occupa più di Direct Marketing. È invece il risultato di una evoluzione che attraversa il nostro settore e della quale DMA vuole rimanere un attore affidabile. I dati sono alla base di tutto il nostro pensare, sono il motore che guida il marketing oggi. Se ci pensiamo, mai prima d’ora chi si occupa di marketing ha avuto la fortuna di averne così tanti a disposizione. La giusta interpretazione di questo cambiamento trasforma necessariamente la disciplina del direct marketing in arte del data driven marketing. Questa nuova prospettiva richiede che le competenze si facciano sempre più specifiche. L’abilità di comprendere e analizzare questi dati, e di creare il messaggio giusto scegliendo il media appropriato sono cruciali per avere successo “.
Quanto vale questo successo? Con quanto valore incrementale il Data Driven Marketing contribuisce all’economia? Un recente studio commissionato dal Data Driven Marketing Institute in seno alla DMA americana e condotto dalla Harward Business University in collaborazione con la Columbia University analizza proprio l’economia del Marketing Data-Driven, cioè l’economia delle imprese che aiutano le aziende americane a utilizzare dati individuali del consumatore come un importante elemento delle strategie di “go to market”.
Questo studio ha dimostrato che l’economia del marketing Data-Driven aumenta la revenue dell’economia americana di 156 miliardi di dollari, creando oltre 675mila posti di lavoro negli Stati Uniti. Il 70% del valore di questa economia (110 miliardi di dollari e 478mila posti di lavoro) dipende dall’abilità delle aziende di scambiarsi i dati.
Si tratta di cifre che spostano sensibilmente l’attenzione al cambiamento dell’industria del marketing e dell’advertising e che, anche se si riferiscono a un mercato molto diverso da quello italiano, non possono non far riflettere e coglierci impreparati.
Fino ad oggi segmento di nicchia che sedeva vicino al marketing tradizionale, il Direct Marketing ora è al centro: nell’era dei Big Data, i suoi principi di misurabilità,responsabilità e centralità del cliente sono diventati trasversali e rilevanti in tutti i canali.
DMA Italia sostituisce il termine Direct Marketing legato ai canali tradizionali con Data Driven Marketing per esprimere come i dati e quello che sanno raccontare sono alla base del futuro di tutti i marketer che vogliono fare comunicazione relazionale e diretta.