Printing on stage, la Uvistar Pro8 debutta in Italia
“Abbiamo deciso di realizzare questo evento, il primo che facciamo in casa, per l’arrivo della nuova Fujifilm.” Con queste parole Damiano Rossetti, titolare di Rossetti Group, ha aperto Printing On Stage, l’incontro stampa svoltosi il 13 novembre presso la sede di Rossetti Group a Rozzano (MI). Un’occasione importante per presentare non solo la prima installazione in terra italiana della nuova Uvistar Pro8, ma anche per presentare le mosse strategiche che l’azienda intende compiere grazie a questo investimento.
Uno sguardo all’azienda…
La storia di Rossetti Group affonda le proprie radici oltre vent’anni fa, quando Paolo Rossetti decise, assieme al figlio primogenito Dario, di mettersi in proprio e di dedicarsi ai settori della stampa di grande e grandissimo formato. Una scelta particolare e pionieristica, visto che all’epoca le aziende che offrivano questa tipologia in Italia si contavano letteralmente sulle dita di una mano. Ma una scelta che ha pagato e che vede la famiglia Rossetti ancora sulla cresta e pienamente in controllo, essendo oggi gestita dai tre figli di Paolo Rossetti. La società sta rispondendo alla crisi economica con un’ampliamento della gamma di servizi offerti e con una strategia di espansione in nuovi settori, in particolare l’interior decoration, la fotografia e le scenografie teatrali.
… e uno alla macchina
L’applicazione di questa strategia passa attraverso investimenti tecnologici come quello appena effettuato. La Uvistar Pro8, presentata da Fujifilm durante Fespa London 2013 a fine giugno, è un sistema roll-to-roll per il wide format, con un’area di stampa di 5 metri e una velocità massima di oltre 250 metri/ora. Il suo punto di forza è la versatilità, potendo stampare su una vasta gamma di materiali garantendo una qualità elevata e costante. Questi aspetti sono fondamentali per Rossetti Group, come rivela il test fatto effettuare prima di procedere all’ordine.
Durante i colloqui la Uvistar Pro8 è stata sottoposta a una vera e propria prova, effettuata presso gli stabilimenti Fujifilm in Israele. La sfida era stampare un file i 4,90 metri di ampiezza per 21 di lunghezza, alla massima velocità possibile, usando come substrato un tessuto morbido non trattato. Lo scopo non era tanto quello di analizzare la qualità, comunque apprezzabile, bensì quello di testare l’affidabilità del sistema alle prese con una situazione di stress e con un substrato non convenzionale e non preparato. Il risultato è stato una qualità adatta allo scopo e soprattutto costante, con una gestione del supporto priva di difficoltà. E una seconda prova, eseguita sulla macchina appena installata nella sede di Rozzano, ha dato eguale esito.
“Da cinque anni siamo clienti Fujifilm – possediamo un sistema Inca Spyder, del quale siamo molto soddisfatti – e in questi anni abbiamo avuto modo di sperimentare in prima persona l’efficienza e la velocità del servizio di assistenza Fujifilm, una vera e propria linea diretta fra cliente e azienda“, dichiara Damiano Rossetti. “Per questo e per le caratteristiche tecnologiche della macchina abbiamo scelto di proseguire il nostro rapporto con Fujifilm. Abbiamo scommesso molto su questo investimento e siamo sicuri che ci farà raggiungere gli obbiettivi che ci siamo posti.”
di Federico Zecchini