Luca Campigotto protagonista del nuovo Calendario Epson
Si è svolto ieri, lunedì 18 novembre 2013, il vernissage di presentazione del Calendario Epson 2014, intitolato “Scenari“. Protagonista ne è Luca Campigotto, artista raffinato, studioso di letteratura di viaggio e appassionato di cinema. I suoi viaggi, tra spazi metropolitani notturni immersi nell’illuminazione artificiale e sconfinati scenari desertici dove solo si intuisce la presenza dell’uomo, formano un percorso visivo unico, basato costantemente sulla tensione compositiva dell’inquadratura e l’uso scenografico della luce.
Il risultato di questa ricerca è perfettamente rappresentato nel Calendario Epson: immagini con colori così vivi e intensi e un bianco nero così speciale e denso di sfumature da riuscire a esaltare al meglio la qualità Epson delle soluzioni di stampa, valorizzate dalla carta Premium Luster Photo Paper.
“Ogni anno“, ha commentato Massimo Pizzocri, amministratore delegato di Epson Italia, “un grande artista fotografo italiano mette a disposizione di Epson la sua esperienza, professionalità e creatività. Noi aggiungiamo il sapere tecnologico e gli strumenti per stampare al meglio le sue opere, ottenendo un prodotto artistico completo. Sono grato a Luca Campigotto, che con le sue immagini così diverse ed “estreme” ci ha posto una sfida veramente complessa, che riteniamo di aver risolto brillantemente per celebrare la grande fotografia italiana.”
Luca Campigotto: fotografo tra natura e architetture urbane.
Luca Campigotto, che oggi si divide tra Milano e New York, sin dall’inizio della sua ricerca fotografica ha focalizzato l’obiettivo sui luoghi legati alle sue passioni: la storia delle grandi scoperte geografiche con il mito del viaggio avventuroso, e il cinema, con gli scenari urbani delle pellicole americane, in un contrappunto continuo fra paesaggi selvaggi e architetture metropolitane.
Nella foto di maggio (sopra), scattata nella regione del Ladakh in India, ci sono tutta la forza e l’immensità della natura, con le nubi che prendono vita in contrasto con l’immobilità delle rocce e l’aridità della terra. Con la carta Premium Luster Photo Paper di Epson è stato possibile esprimere tutte le sfumature di quelle luci che Campigotto usa per cercare la bellezza e il piacere della meraviglia.
La foto di ottobre (sotto) ritrae una Milano insolita: l’uscita della stazione di Porta Garibaldi su via Guglielmo Pepe. La qualità della stampa Epson esprime con precisione i dettagli delle parti immerse nel buio e quelli delle zone illuminate dalla luce artificiale, restituendo una profondità di toni e una drammaticità che sono fra le caratteristiche principali della fotografia di Campigotto.
Il Calendario Epson: i grandi fotografi italiani per una preziosa collezione di tirature limitate.
Il Calendario Epson, realizzato in sole 999 copie numerate, è un’opera di alta artigianalità e di elevata qualità artistica, che richiede una preparazione lunga e accurata: tutte le foto vengono infatti stampate in originale su carta Epson Premium Luster Photo Paper, quindi tagliate e incollate ad una ad una, avendo cura di farle combaciare perfettamente con la parte stampata tipograficamente.
Sin dalla prima edizione, datata 2001, la sua realizzazione è legata a due fattori fondamentali: l’artigianalità della creazione e la visione artistica della fotografia, espressa all’inizio grazie ai grandi fotografi “nati” in camera oscura e “prestati” alla prova del digitale, prima scettici e poi increduli per la qualità raggiunta; proseguita poi con le nuove generazioni di fotografi già abituati a utilizzare il linguaggio del digitale.
La bellezza delle immagini, l’elevata qualità della stampa garantita dalle stampanti inkjet di Epson e la cura posta nel confezionamento del calendario lo hanno fatto diventare un must per gli appassionati di fotografia e non.
Prima di Luca Campigotto, hanno già condiviso positivamente questa esperienza con le stampanti, le carte e gli inchiostri Epson: Giorgio Lotti, Franco Fontana, Mario De Biasi, Giovanni Gastel, Mimmo Jodice, Ferdinando Scianna, Gian Paolo Barbieri, Gianni Berengo Gardin, Massimo Vitali, Vittorio Storaro, Gabriele Basilico, Maurizio Galimberti e Stefano Unterthiner.