Le nuove generazioni nell’industria delle etichette
Come in ogni aspetto della vita, il tempo non si è fermato neanche per il settore delle etichette. Dai suoi albori, negli anni ’30, si è continuamente evoluto su tutti i fronti: in termini di materiali, tecnologie di stampa, tecnologie di alimentazione, e ovviamente anche in termini di persone. Molti degli imprenditori che, negli anni 70 e 80, hanno creato quella straordinaria rete di piccole imprese di stampa di etichette che costituisce la colonna portante dell’enorme industria globale attuale sono oggi in pensione. Le loro aziende (cresciute fino a costituire circa il 50% delle operazioni a livello mondiale per il settore) sono state oggetto di acquisizioni e fusioni, e di partnership internazionali. Inoltre, come accade per tutte le attività imprenditoriali di famiglia, uno dei fenomeni che le caratterizzano è quello del ricambio generazionale. Per questo c’è il Young Managers Club di FINAT, attiva componente dell’infrastruttura dell’associazione del settore dell’etichetta autoadesiva europea.
Grandi idee con risorse limitate
Il FINAT Young Managers Club ha tenuto il suo secondo summit a Varsavia a novembre 2013. Il nome scelto per l’evento (Grandi idee con risorse limitate) rispecchia le sfide che il settore affronta in quanto ad aumento dei costi e tecnologie competitive, ma soprattutto la necessità di creare una piattaforma professionale per afferrare e sviluppare con successo future opportunità di business. Circa 40 giovani manager di aziende coinvolte nella filiera dell’etichettatura autoadesiva in Europa e oltre si sono riuniti al summit. A loro disposizione: un solido programma, che ha consentito loro di partecipare a workshop su pratiche di management all’avanguardia nell’ambito del settore specifico, e preziose opportunità di networking.
Innovazione del modello di business
Le principali aziende di tutto il mondo hanno bisogno di ripensare i propri modelli di business per rispecchiare il contesto attuale. Con il primo workshop, intitolato “Where can we innovate?” (Dove possiamo innovare?) i partecipanti hanno potuto tracciare un modello di business. Identificando i segmenti strutturali (clienti, offerta ed esigenze, infrastruttura e finanze) e le tendenze, le sollecitazioni del mercato e di settore e gli aspetti macroeconomici chiave, è possibile testare e adottare diversi approcci alla creazione di un profilo di modello di business. Partendo da una “tela” vuota su cui disegnare un modello di business, i partecipanti hanno lavorato in piccoli gruppi per osservare i modelli esistenti nei vari segmenti dell’etichettatura (dai vini e i liquori ai prodotti farmaceutici), definendone i punti di forza e quelli deboli. Ciò con la finalità di identificare dei modi per migliorarli, per poi esporre i risultati agli altri gruppi. È stata una pratica molto efficace, come ha dimostrato l’attiva partecipazione di tutti.
Tendenze e opportunità del settore delle etichette
Il programma del mattino successivo prevedeva una valutazione delle tendenze e opportunità nel settore delle etichette, a cura di Roger Pellow (UK), presidente del Labels & Packaging Group di Tarsus, gruppo editore di Labels & Labeling International nonché fondatore e organizzatore dell’evento Labelexpo. “Questo è un grande settore… ma ci troviamo in tempi di cambiamento, in termini di tecnologia e di ricambio generazionale. Stiamo passando dall’essere un’industria artigiana a un’industria tecnologica.”
Roger Pellow ha mostrato come il ruolo e la funzione delle etichette stanno cambiando (ad esempio da vettore di informazioni a mezzo di comunicazione) e ha esposto le implicazioni dei maggiori sviluppi esterni e interni sul modo in cui il settore può condurre le proprie attività con successo. Il suo è stato un messaggio inequivocabile: i cambiamenti gestionali e l’uso delle innovazioni nel settore delle etichette odierno richiedono un maggiore livello di conoscenza, formazione e pratica.
Fare di più con meno
Oggi uno dei principali contributi per un’operatività efficiente ed efficace dal punto di vista dei costi è la produzione snella, e questo è stato l’argomento predominante per il resto del summit. L’ottimizzazione dell’efficienza non riguarda solo la produzione. La finalità, i processi e le persone sono tutti elementi indispensabili. È importante vedere l’intero panorama per comprendere le parti che lo compongono.
Definizione della business matrix: dall’identificazione dei problemi a risultati quantificabili.
In un altro workshop, ai partecipanti è stato richiesto di lavorare in gruppi per completare un diagramma comprendente strategie, tattiche, processi e risultati per uno specifico tipo di business. Si tratta di un’attività utile per unire tutti i vari tasselli che vanno a comporre un business. La matrice ottenuta consente ai manager di definire i propri obiettivi principali; i risultati auspicati da raggiungere (vera e propria bussola per lo sviluppo e l’attuazione delle strategie); le metriche di progetto da usare; e la selezione delle tattiche e dei processi di implementazione. I componenti dei team sono riportati all’interno della matrice, e ne sono pienamente responsabili; la coordinazione e l’allineamento finali, su tutta la matrice, insieme alle complessità e alle conseguenze che ne derivano, possono essere eseguiti passo per passo. Qui il messaggio chiave è l’importanza della strategia. Una strategia è un processo che si deve condurre giorno dopo giorno. Non è solo un servizio accessorio: è duro lavoro, con una trasparente pianificazione dei progetti, responsabilità e controllo.
I partecipanti sono rimasti molto colpiti dalla visione chiara, focalizzata e completa presentata da questa matrice di pensiero, che ha rispecchiato appieno la finalità del summit: mettere in pratica “Grandi idee con risorse limitate”.
Jules Lejeune, amministratore delegato di FINAT, ha apprezzato tantissimo l’evento, e l’energia e l’entusiasmo dei soci del Young Managers Club. Questo il suo commento: “il FINAT Young Managers Club è stato fondato nel 2008 in occasione del nostro cinquantenario, con lo scopo di creare una piattaforma che consentisse alle nuove generazioni di coniugare un passato ricco di successi e un futuro dinamico. Ora, dopo cinque anni, il YMC stesso si è affermato come elemento strutturale all’interno di FINAT. E’ sempre piacevole vedere il continuo flusso di programmi orientati al business, interattivi e di alta qualità del YMC, che stanno stabilendo nuovi standard nell’ambito dell’associazione”.
“Sono fiera di essere stata scelta per rappresentare la nuova generazione nel nostro dinamico settore”, ha commentato Dana Kilarska, presidente Young Managers Club. “Sono grata dell’opportunità che il YMC ha dato a me e ai miei colleghi di affrontare il futuro con l’aiuto di professionisti ed esperti che possono realmente ampliare le nostre conoscenze e capacità. Siamo giovani e ansiosi di imparare.”
L’evento del prossimo anno è uno speciale convegno YMC mondiale che si terrà a Chicago, USA, nel settembre del 2014, organizzato in collaborazione con TLMI (USA) e LMAI (India).