Libri, acquisto e lettura in calo ma forse si riparte dai ragazzi

In Italia si legge sempre meno e si compra pochissimo. Sono queste le conclusioni che si possono trarre dopo aver letto gli ultimi dati pubblicati dal Centro per il Libro e la Lettura, che ha commissionato l’indagine sulla lettura e acquisto dei libri alla agenzia di ricerca Nielsen.

I dati più rilevanti dello studio
I dati sono stati presentati la scorsa settimana a Roma. Si legge sempre meno, in Italia (dal 49% al 43% della popolazione), si compra pochissimo (dal 44% al 37%). Sono dati riferiti agli ultimi tre anni, anzi per la precisione, dall’ultimo trimestre 2010 all’ultimo del 2013. Lo ha sottolineato in apertura proprio Gian Arturo Ferrari, presidente del Centro per il Libro e la Lettura: «È la prima volta che una ricerca consente di vedere le immagini in movimento del triennio 2011-2012-2013. E di cogliere così non solo le dimensioni, ma anche la dinamica della più drammatica crisi del libro dalla fine della seconda guerra mondiale»

Siamo un Paese in cui solo il 37% della popolazione (19,5 milioni) ha acquistato almeno un libro nel 2013 (112 milioni le copie vendute). Dove le donne leggono molto più degli uomini (48% contro il 38%), la fascia di età più forte è quella dei ragazzi tra i 14 e i 19 anni (60%), ma sono gli over 65 a fare argine alla frana, essendo l’unica fascia in controtendenza.
«Siamo partiti tre anni fa — ha detto Gian Arturo Ferrari — con i lettori che sfioravano la metà della popolazione, adesso siamo ridotti a poco più di un terzo». Confermata la distanza che separa il Nord dal meridione, dove più forte è la sofferenza, la novità riguarda il Centro Italia dove, Emilia esclusa, si registra una flessione (dal 52% al 42%). Crolla la spesa media (€ 57,4) per un valore di 1,1 miliardi, scesa del 14%. Ma è soprattutto preoccupante la concentrazione di questo dato: il 4% dei lettori acquista il 37% dei libri.

Le differenze tra uomini e donne
Ma il dato che ha colpito di più è stato il crollo nel triennio dei lettori maschi tra i 35 e i 44 anni: meno 17% (dal 57 al 40), che corrisponde alla flessione dei laureati (dal 75% al 57%). Sembra quasi lo specchio di una generazione «perduta» che non trova lavoro adeguato agli studi.

Alcune slide della presentazione dei dati Nielsen (cliccaci sopra per ingrandire)

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L’editoria riparte grazie a bambini
Intanto oggi prende avvio a Bologna La Fiera del libro per i ragazzi. Sembra proprio, stando ai numeri, che il mercato dei libri possa ripartire da loro. Mentre il settore, in generale, è in crisi, vola la fascia dei piccolissimi, da 0 a 5 anni che cresce del 4,8%. Secondo la ricerca i piccoli leggono anche più della media nazionale, anche se meno del 2012. Se in media è il 43% degli italiani a leggere almeno un libro in un anno, per la fascia 2-5 anni si arriva al 63,3%, per quella 6-10 al 49,3%, per quella 11-14 anni 57,2%, e tra i 15-17 anni al 50,6%. Il settore, secondo i dati dell’Ufficio studi AIE, vale 200 milioni di euro (se consideriamo tutti i canali, compresi toy center, uffici postali, grande distribuzione), con 194 editori attivi e 5.198 titoli pubblicati nel 2013. Quasi a dire … ci siamo persi una generazione, ma possiamo ripartire!