HP Priming amplia le potenzialità delle WebPress
HP ha presentato la soluzione HP Priming che consente agli utilizzatori delle macchine da stampa HP Inkjet WebPress di stampare su una gamma più ampia di supporti, tra cui le carte standard offset patinate, solitamente non compatibili con la produzione a getto d’inchiostro.
I rivestimenti patinati utilizzati nelle carte offset sono studiati per respingere l’acqua e questo crea problemi per la stampa ad inchiostri a base d’acqua utilizzati nelle inkjet ad alta velocità, producendo difetti della qualità di stampa come coalescenza e ritardi nell’asciugatura dell’inchiostro in tempi compatibili con la velocità della produzione. La soluzione HP Priming permette invece agli stampatori e ai produttori di libri di stampare su carte patinate offset in modo economico senza compromettere la qualità di stampa o la produttività.
I componenti della soluzione includono un agente per il priming a base acqua, studiato per funzionare con le macchine da stampa HP Inkjet WebPress e il sistema di priming Epic PrimeCoat di Epic Products International, leader nel settore dello sviluppo di prodotti per il priming personalizzati e di soluzioni di rivestimento.
Che tipo di collaborazione sta portando avanti HP con le cartiere e che risultati sta portando?
“Per la gestione dell’attività di R&D, HP ha costituito a San Diego negli USA un centro dedicato che si chiama MEDIA TECHNOLOGY GROUP – ci ha spiegato Guy Thompson – Category Manager, Mail & Publishing, HP. Spesso si avvale della collaborazione di cartiere partner con cui studia e sviluppa nuovi trattamenti Inkjet e porta avanti ricerche per la tutela ambientale, come quelle legate alla de-inchiostrazione.
Quando ci si imbatte in carta con il logo ColorPro, ciò significa che è stata realizzata da cartiere che utilizzano le tecnologie di verniciatura e trattamento di HP. Questo lavoro riguarda tutta la vasta gamma di prodotti HP inkjet, tra cui DeskJet, DesignJet e HP Scitex così come quelli IHPS. Per quanto riguarda i prodotti IHPS, ora è disponibile un’ampia gamma di supporti senza rivestimento e non patinati realizzati con la tecnologia ColorPro. Inoltre, le carte patinate ColorPro della gamma Sappi Jaz sono disponibili per l’uso su macchine da stampa inkjet ad alta velocità, IHPS”.
Alcuni parlano di falso mito ma tra le correnti di pensiero più diffuse vi è il fatto che il costo dei consumabili inkjet sia superiore rispetto a quelli della stampa tradizionale. E’ vero o no e perché?
“Tutte le tecnologie di stampa digitale hanno costi di consumo più elevati rispetto alla litografia offset o alle tecnologie analogiche simili. Non bisogna però paragonare i costi relativi agli inchiostri, ma quelli totali di stampa – prosegue Guy Thompson. Una volta che si confrontano capitale, lavoro, spese generali, matrici, prototipi, rifiuti e consumabili e si costruisce un modello TCO per entrambe le tecnologie, si può osservare che per ciascuna esiste un punto di crossover di ridimensionamento e compressione dove la litografia convenzionale costituisce ancora il metodo di produzione più conveniente. Nel caso dei prodotti IHPS, collaboriamo con stampatori di libri, come CPI, i quali sostengono che tirature di 2000-5000 copie sono più convenienti sul digitale che su stampa tradizionale. La cifra esatta varia in base al formato del libro e alla copertura media. Inoltre gli utenti dei prodotti IHPS possono stampare su carta offset standard patinata senza la necessità di acquistare carte trattate inkjet che determinano un prezzo superiore. Questo dà loro la flessibilità di utilizzare qualsiasi tipo di carta per soddisfare le richieste dei loro clienti”.
Ci può parlare in maniera un po’ approfondita del programma HP Media Certification per l’identificazione di supporti compatibili per i sistemi Inkjet?
“Attualmente il Media Certification Program offre oltre 110 supporti che sono stati testati e certificati, a cui si devono aggiungere oltre 90 modelli di carta ColorPro. Nei 110 supporti sono incluse la carta offset patinata e non, e quella trattata inkjet patinata e non. Il team di lavoro addetto al programma continua ad adoperarsi per ulteriori certificazioni”.