Industria Grafica, gli scenari secondo Komori
Pochi giorni fa è arrivata la notizia dell’acquisto, da parte di Pixartprinting di una nuova macchina da stampa offset Komori. Una Komori Lithrone GL 840 P – 8 colori in formato 70×100 – opzionata lo scorso anno e che verrà istallata nello stabilimento di Quarto D’Altino il prossimo ottobre. La macchina va ad affiancare gli altri tre sistemi offset con la medesima configurazione, dando vità così alla più grande installazione europea di Komori Lithrone GL 840 P.
Abbiamo colto l’occasione di questa nuova installazione per approfondire l’argomento con Silvano Bianchi, CEO di Komori Italia, cercando anche di allargare lo sguardo al mercato, alle nuove tecnologie e agli sviluppi nel settore delle arti grafiche.
Komori e Pixartprinting collaborano oramai da parecchio tempo. L’installazione di una nuova Komori Lithrone GL 840 P conferma che nel settore dell’offset ci sono margini di crescita? Ce lo può confermare e soprattutto ci può spiegare come la raffronta la tendenza del mercato offset e delle macchine digitali?
La collaborazione con Pixartprinting nasce dal 2009 con l’installazione della prima macchina di formato 50×70. Sicuramente per Komori è stata una importante opportunità anche perché ci ha permesso di capire meglio le esigenze del mondo Web To Print. Questo rapporto è stato da stimolo per cercare di migliorare soprattutto la parte post vendita: le aziende che operano nel mondo W2P infatti puntano molto sul sevizio e non possono permettersi di ritardare le consegne. L’installazione della quarta GL840P presso la Pixartprinting è motivo di grande soddisfazione specialmente se si considera il fatto che con questa installazione la Pixartprinting diventa il primo utilizzatore Komori in Europa.
Per quanto riguarda il mercato offset e il rapporto con il digitale, non credo che sia giusto parlare di margini di crescita – nell’offset – anche perché negli ultimi anni l’industria grafica sta registrando una considerevole contrazione avendo una capacità produttiva superiore alla domanda del mercato. Sarebbe più giusto affermare che per alcune industrie grafiche italiane molte delle energie umane e finanziarie sono destinate al miglioramento produttivo interno per mirare alle riduzione dei tempi morti e agli scarti di lavorazione, con particolare attenzione ai costi energetici. Pertanto gli investimenti che vengono fatti dovrebbero rispondere a queste esigenze. Le aziende che investono in questo momento sono aziende con una forte propulsione al rinnovamento.
Le macchine digitali esistono e, per il momento, non possono sostituire la tecnologia offset nella sua totalità, il digitale è un completamento del mondo offset e questo è il motivo per cui anche la Komori da tempo ha iniziato a sviluppare questo tipo di soluzione tecnologica collaborando con partner importanti come Konica Minolta o Benny Landa.
Quali sono le vostre ultime novità in ambito di ricerca e sviluppo?
La Komori ha sempre destinato un importo considerevole alla ricerca e sviluppo. Questo tipo di strategia le ha permesso di precorrere i tempi e di presentarsi sul mercato con una gamma di prodotti e di credenziali estremamente interessanti.
Per quanto riguarda i prodotti/le tecnologie possiamo citare:
– l’automazione totale sulle macchina da stampa, con una grossa attenzione ai tempi e agli scarti in fase di avviamento. Tra le tecnologie più importanti inserite sul nostro parco macchine ci sono il cambio lastre simultaneo, il sistema di auto apprendimento del profilo colore, l’integrazione della gestione macchina in un linguaggio standard JDF e JMF. Senza dimenticare che i nostri impianti sono altamente affidabili, con una elevata qualità di stampa e un sistema di voltura estremamente affidabile e collaudato
-Il sistema di polimerizzazione H-UV studiato da Komori, che permette allo stampatore di poter utilizzare un vasta gamma di supporti con estrema facilità di asciugatura, dando la possibilità di poter offrire al mercato un valore aggiunto allo stampato.
– La collaborazione con Konica Minolta che ha permesso la realizzazione della prima Inkjet a foglio, formato 50×70 realizzata da Komori
– La collaborazione con Benny Landa per la realizzazione della prima macchina formato 70×100 con tecnologia Nanografica.
– Lo sviluppo nel mondo corrency che ha portato a sviluppare impianti di nuova concezione volti alla realizzazione della stampa valori con un controllo qualitativo di tutto il sistema produttivo e della riduzione degli scarti, oltre che sistemi anticontraffazione evoluti.
– Ultimo risultato dell’attività di ricerca e sviluppo è la realizzazione delle prime attrezzature per la stampa elettronica (PE). I primi impianti PEPIO sono già in produzione e sicuramente apriranno nuovi scenari per il nostro gruppo.
Come vede il settore delle arti grafiche in generale e che prospettive avete per l’anno in corso e per il 2015?
Forse il mio punto di vista potrebbe apparire in controtendenza o impopolare, ma credo che sia giusto chiederci come sarà il futuro comparto dell’Industria Grafica e non quello delle Arti Grafiche. Fino a qualche tempo fa un prodotto stampato di qualunque genere (catalogo, rivista, etichetta, astuccio…) poteva essere acquistato per tre motivi fondamentali: qualità, costo, servizio. L’attuale tendenza del mercato è sempre più attenta al costo e al servizio. E l’Industria Grafica, di conseguenza, più attenta ai sistemi produttivi, che devono essere in grado di realizzare un prodotto di qualità, ma costante nel suo ciclo produttivo e a un costo produttivo controllato e certo.Proprio per questo oggi non parlerei più di Arti Grafiche – intese nel senso più stretto del termine – ma di Industria Grafica dedicata alla produzione continua e a costi contenuti.