Inchiostro magnetico per i nuovi 10 euro anticontraffazione
La sostituzione definitiva avverrà a settembre, quindi tra poche settimane. Ad un primo sguardo non sembra esserci molta differenza con la versione precedente. Eppure sono parecchie le caratteristiche che fanno della nuova banconota da 10 euro un oggetto difficilmente falsificabile.
La lotta alla contraffazione, lo sappiamo, è oggi serrata più che mai. L’Italia è infatti il secondo paese in Europa per banconote false segnalate e, anche se nel complesso il taglio da 10 euro è molto meno falsificato rispetto a quelli da 20 e 50 euro, il Belpaese si segnala per un numero piuttosto alto di 10 euro contraffatti.
Proprio per fermare questa tendenza Mario Draghi, Presidente della Banca Centrale Europea dal 2011, ha voluto la nuova banconota che è stata presentata in bozza a gennaio 2014 e nella versione definitiva il 7 luglio a Bologna.
Proprio nel campo della tecnologia anti-contraffazione monetaria, il ruolo giocato dalla carta e dagli inchiostri è fondamentale. Ecco allora alcune anticipazioni sulla tecnologia che sta dietro la nuova banconota che conserverà la stessa dimensione della versione precedente:
– sarà più resistente grazie ad una particolare verniciatura che funge da rivestimento protettivo
– sarà riconoscibile dai non vedenti, grazie a delle speciali barre zigrinate sul bordo
– sarà più difficili da imitare: nell’ologramma e nella filigrana campeggia il volto della Europa del mito greco, mentre il «10» in verde è cangiante perché ottenuto con inchiostri magnetici.
Gli inchiostri magnetici contengono particelle che possono essere magnetizzate: sono usati, appunto, per stampare documenti contenenti lettere o numeri che devono essere riconosciuti da speciali “lettori di caratteri” (per esempio assegni bancari). La testina di lettura magnetizza l’inchiostro prima che i caratteri (che hanno una forma particolare, molto stilizzata e riconoscibile sia dalle persone che dal calcolatore) passino sotto di essa.