Flessibilità e qualità, le parole d’ordine dell’Interior Decoration
Nel corso dell’ultimo Siotec Day, svoltosi lo scorso 1 ottobre, l’Interior Decoration è stato uno dei protagonisti, con una tavola rotonda dedicata alla quale hanno partecipato produttori, utilizzatori e clienti finali.
Ad aprire il dibattito è stato Giorgio Copellotti, Regional Sales Manager Document Printing Xeikon, che ha sottolineato come la stampa digitale sia perfettamente in linea con l’attuale periodo storico della stampa, in quanto risponde molto bene alle sollecitazioni e ai mutamenti del mercato. Il calo delle tirature, i tempi di lavorazione e consegna sempre più serrati, la crescente domanda di personalizzazione e la necessità di sperimentare nuovi materiali di stampa sono input ai quali il digitale non solo è meglio preparato a rispondere della stampa tradizionale, ma ai quali si adatta con maggior facilità.
Sul tema della flessibilità ha insistito anche Daniele Carino, Marketing Manager Italy Inkjet Agfa Graphics, sottolineando il fatto che il digitale di oggi è già profondamente diverso dal digitale di cinque anni fa, dato che sono stati fatti molti passi avanti in termini di qualità, produttività, adesione, inchiostri.
Enrico Restani, Business Development Manager Wide Format Canon Italia, ha tenuto a precisare che con la stampa digitale UV è possibile non solo utilizzare tantissimi materiali come substrati, ma altresì offrire ai propri clienti un prodotto a valore aggiunto oltre a quello della personalizzazione, riuscendo a mantenere un tasso di artigianalità che può fare la differenza.
A seguire hanno preso la parola gli stampatori, a cui è stato chiesto quale impatto abbia avuto sul loro modo di fare business l’introduzione del digitale in azienda. Andrea Pizzola, Sales & Marketing Director Pixartprinting, ha spiegato che per l’azienda di Quarto d’Altino la stampa digitale ha significato andare a raggiungere una domanda che prima era al di fuori del suo spettro d’azione: la possibilità di offrire molti supporti di stampa con la facilità del canale webtoprint ha attirato nuovi clienti rendendo, per Pixartprinting, i concetti di flessibilità e specializzazione inscindibili.
Diverso il caso portato da Pietro Santagata, Titolare Ecoepoque, società che fin dalle origini è stata digitale. Lavorando in ambito espositivo con grandi marchi, l’azienda ha dovuto far fronte a richieste molto esigenti in termini di soluzioni innovative e con materiali sempre differenti. Grazie alla stampa digitale diventa possibile soddisfare queste richieste e creare progetti che siano contemporaneamente funzionali ed estetici.
Alessandro Dal Monte, Titolare Loop Design, ha a sua volta sottolineato come la grande quantità di substrati stampabili sia un plus molto importante, ma ha messo in luce anche il fatto che gli end user siano poco edotti su tutte queste novità e che a volte certe soluzioni non vengano messe in pratica perché non si hanno le necessarie conoscenze per sapere se sono fattibili o meno.
A questo argomento si è ricollegato anche Pizzola, spiegando che Pixartprinting – che ha un canale di comunicazione col cliente principalmente digitale essendo uno stampatore webtoprint – si trova, ogni qual volta apre la propria produzione a un nuovo tipo di substrato, di fronte al problema di spiegare ai propri clienti quale impatto questo potrà avere sulla loro creatività e che quello che loro caricheranno e visualizzeranno sul sito sarà esattamente quello che verrà stampato.
Santagata ha invece puntato l’attenzione sulla questione degli investimenti. A fronte di richieste da parte dei clienti di materiali sempre diversi e sempre nuovi, una struttura non può, a maggior ragione in questo periodo, permettersi investimenti tecnologici troppo consistenti. Pertanto quello per cui uno stampatore come Ecoepoque sarebbe disposto a investire non è tanto una macchina che è capace di stampare su un numero limitato di supporti con alta produttività, ma un sistema che sacrifichi la produttività in favore di una ben più vasta gamma di supporti stampabili. Secondo Santagata questo non avrebbe come effetto un calo delle vendite di sistemi di stampa, dato che il riuscire a soddisfare una certa domanda porterebbe a un nuovo investimento nella medesima tecnologia per – a quel punto sì – accrescere la produttività.
A rispondere fra i produttori è stato Restani, che ha precisato come la flessibilità della stampa digitale UV sia già adesso molto elevata. Riprendendo quanto detto da Carino in precedenza, anche Restani ha sottolineato come l’UV inizialmente era molto diverso da quello che è oggi: nato come metodo per stampare pannelli senza adesivizzare il vinile, è diventato in corso d’opera un mondo ricco di potenzialità, molte delle quali ancora da scoprire. Restani ha poi portato a esempio il caso di Océ Arizona, nata nel 2007 con una tipologia d’inchiostro e arrivata ad averne attualmente quattro per poter rispondere a quella richiesta di versatilità che arriva dal mercato. In pochi anni questa richiesta porterà a dover incrementare ulteriormente, spingendo sempre più in là i limiti della stampa UV.
Dopo che Carino ha auspicato uno sviluppo tecnologico in cui una singola macchina monti diversi primer per adattarsi a diversi supporti, Copellotti ha chiuso il dibattito ricordando come la flessibilità sia sicuramente un aspetto molto importante, ma che non deve mai andare a scapito della qualità: il cliente non vuole solamente poter stampare su tanti materiali diversi, vuole farlo mantenendo costante una qualità elevata.