Quando la comunicazione passa attraverso il web shop
Il web-to-print è ormai parte integrante della quotidianità lavorativa: ci sono aziende per le quali è uno dei canali attraverso cui fare business, ci sono altre che lo hanno reso il canale per eccellenza, svolgendo tutta la propria attività in questo modo. C’è chi lo usa per estendere la propria attività sul territorio nazionale e chi lo sfrutta per assumere un profilo internazionale.
Qualunque sia l’utilizzo che ne viene fatto, il web-to-print prevede un’organizzazione dietro le quinte del web shop, un flusso di lavoro che, partendo dal caricamento di un file e arrivando alla consegna del prodotto finito nelle mani del cliente, deve essere il più efficiente e automatizzato possibile. Non a caso esistono diverse soluzioni software sul mercato per rispondere a queste esigenze.
Tuttavia, chi fa web-to-print non deve mai scordarsi di un fatto fondamentale: il dietro le quinte riguarda solo lo stampatore, ciò che il cliente vede è unicamente il web shop. Quest’ultimo è il portavoce dell’azienda, uno strumento di comunicazione la cui importanza viene talvolta sottovalutata.
Facciamo un parallelo, per meglio esemplificare questo concetto. Se una persona va a fare un colloquio di lavoro presentandosi con gli abiti in disordine, l’aspetto trasandato e con l’atteggiamento sbagliato è improbabile che ottenga il posto. Allo stesso modo se il web shop è complicato da usare, le informazioni importanti sono difficili da reperire e i contatti di assistenza sono nascosti il potenziale cliente sarà più portato a non sceglierlo.
Pertanto il web shop deve essere, per usare un concetto di marketing sempre più in voga, customer-centric. Il potenziale cliente deve trovare in un click tutto quello che gli serve per il suo ordine e devono essere informazioni cristalline, senza dubbi: i dati sulla preparazione del file, il catalogo, i metodi di pagamento, i prezzi, … Inoltre, anche se si ritiene che tutto quanto appena detto sia stato fatto in maniera ottimale, non bisogna mai dare per scontato che sarà ottimale anche per il cliente e che questi non avrà una problematica per risolvere la quale è meglio un contatto diretto: bisogna sempre prevedere un servizio di assistenza, telefonica e non, il cui accesso dovrà essere presente sul web shop in maniera semplice da trovare.
Chi vuole intraprendere la strada del Web2Print deve prima mettere a punto un WebShop che abbia le caratteristiche descritte sopra. Niente di più facile e veloce con StoreFront di Agfa Graphics, che è stato premiato nel 2013 da EDP (European Digital Press Association) come miglior soluzione Web2Print. Scopri di più su StoreFront!
A questo punto si potrebbe ritenere che il web shop sia completato e che ci si possa concentrare sul rendere facile un flusso di lavoro che in realtà è complicato. In realtà si è solo all’inizio, dato che il web shop è un vero e proprio strumento di comunicazione col cliente e deve costantemente passargli messaggi.
Per esempio, chi ci arriva deve immediatamente vedere se su determinati prodotti c’è un’offerta. Oppure deve poter conoscere quali novità presenta il catalogo dello stampatore, tanto in termini di tecnologia quanto in termini di possibilità.
Un altro aspetto importante su cui soffermarci è quello dei materiali: viviamo in un periodo in cui i substrati di stampa si stanno sempre più diversificando e ampliando, in cui il mercato chiede di poter stampare il medesimo soggetto su decine di differenti supporti. Se uno stampatore offre questa possibilità, non solo il web shop dovrà metterlo in evidenza, ma dovrà altresì far passare al cliente il concetto che il lavoro finito sarà come lui lo ha progettato, indipendentemente dal supporto scelto. O, se ci sono variazioni qualitative, va specificato in modo che il cliente sappia che scegliendo il supporto B, ad esempio, avrà un calo di qualità rispetto al supporto A.
La chiusa la dedichiamo a un altro aspetto piuttosto sentito al giorno d’oggi: la mancanza di conoscenze da parte degli utenti finali delle possibilità offerte dalla stampa. Il web shop può e deve servire anche a questo, a spiegare come la stampa può rendere reale la creatività di designer, progettisti e grafici, nonché aprire loro nuovi orizzonti facendogli scoprire opportunità di cui non sapevano l’esistenza.