La tipografia è per i tipi di carattere
559. Tanti sono gli anni passati da quando Johann Gutenberg completò la stampa della celeberrima “Bibbia delle 42 linee”, il primo libro stampato della Storia. Ogni pagina andava montata a mano coi caratteri mobili e poi stampata. Un procedimento lungo per la singola facciata, che ovviamente richiedeva tanto più tempo quante più pagine aveva il libro. Che poteva richiedere mesi per essere completato. Oggi, con gli ultimi ritrovati tecnologici della stampa – non importa se offset o digitale – passano solo poche ore dall’avvio della stampa all’arrivo del libro finito, comprese tutte le attività di finishing.
Eppure c’è chi ancora stampa secondo il metodo tipografico, coi caratteri mobili. Uno di loro è Luca Pesatori, titolare dell’omonima azienda. Erede di una tradizione familiare che va indietro di due generazioni fino all’immediato dopoguerra (1949), Pesatori ha la sua attuale sede a Quinto Stampi, alle porte di Milano. Ed è un imprenditore che quindici anni fa, sull’onda di una crisi del settore, ha fatto una scelta molto particolare e di controtendenza.
“La crisi mi ha fatto decidere di andare all'indietro invece che avanti. Le macchine le avevo, e qualcuna già venduta l'ho trovata e ricomprata. Così mi sono dedicato alla stampa tipografica, mestiere semi-abbandonato."
Una decisione che si è ovviamente scontrata con dei problemi tecnici, in particolare la difficoltà del reperimento dei caratteri. Il tramonto di questo tipo di stampa aveva fatto sì che in Italia non ci fossero più fonderie per la produzione di caratteri e che tanti stampatori si fossero già liberati di quelli posseduti. Pesatori ha girato molte vecchie tipografia, acquistando le cassette destinate alla fusione e creandosi la banca dati di caratteri attualmente in suo possesso. E si tratta di uno dei beni più preziosi dell’azienda, dato che sono praticamente insostituibili. Un tempo i caratteri usati venivano fusi, oggi ognuno di essi deve essere ripulito accuratamente dopo l’uso e rimesso al suo posto nelle cassette.
Una domanda a questo punto sorge spontanea: una scelta così controcorrente, dettata da una grande passione personale, riesce a essere compatibile con la necessità di un’azienda di fare business? La risposta è sì. Le Heidelberg Stella (ben 8) della sede di Quinto Stampi funzionano ancora dopo quasi sessant’anni, producendo partecipazioni, biglietti da visita, carta da lettera, buste e inviti di qualità, realizzati come una volta, garantendo al cliente un valore aggiunto di un tipo difficile da trovare sul mercato.