Argi, il mercato grafico nazionale torna a guardare positivo
Il mercato grafico si sta stabilizzando. E' questo il concetto che Roberto Levi, presidente di Argi, ha voluto fortemente sottolineare durante l'annuale incontro con la stampa, avvenuto presso la sede associativa lo scorso 8 aprile. Si tratta certamente di un dato significativo, che certifica la fine di quella fase di calo costante che aveva caratterizzato l'ultimo quadriennio. E lo diventa ancora di più alla luce sia di quanto emerso dai dati di mercato che Argi ha presentato sia dagli umori del mercato. Perché, sia pur con grande cautela, si guarda la futuro con più ottimismo di dodici mesi orsono.
Ma veniamo ai dati. Il mercato grafico in Italia ha chiuso il 2014 con un buon +19,7% rispetto all'anno precedente se consideriamo sia le macchine che il service. Guardando solo alle prime il dato è ancora migliore: +24,5%, chiaro segnale che ci sono stati investimenti da parte degli stampatori e che si sta tornando a puntare sulle vendite di macchine e non più solo sui servizi. A questo proposito è importante sottolineare anche il fatto che per la prima volta il peso del venduto nella stampa digitale è superiore a quello della stampa tradizionale (39,8% contro 38,1%).
Entrando nel dettaglio dei singoli segmenti, la stampa offset ha registrato un incremento complessivo del +12,1% (macchine, service, ricambi) e un significativo +31,1% nel fatturato di vendita macchine, con una nettissima ascesa del formato 70×100, che rappresenta il 66% del venduto. Interessanti anche i dati relativi ai prodotti da sala stampa e alle lastre, che Argi raccoglie per la prima volta: la situazione è di sostanziale parità con l'anno precedente (-3% per tessuti gommati e additivi di bagnatura, pareggio per i solventi, lievissimo calo per le lastre), segno che le macchine stampano.
Per quanto riguarda la stampa digitale l'incremento è decisamente significativo +38,8%. Una crescita che vede il segmento a bobina solo lievemente in aumento (da 13,8 milioni a 14,9 milioni di euro), le etichette in forte ascesa (da 7,5 milioni a 11,3 milioni di euro) e un dominio del foglio singolo (da 22,8 milioni a 35 milioni di euro). Per quest'ultimo segmento è da rilevare il forte aumento nelle vendite di macchine da oltre 100 ppm. A livello di peso è interessante notare che l'espansione delle etichette (da 5% a 18% in due anni) è avvenuta a scapito della bobina (passata da 37% a 20%) e non del monocromatico (rimasto stabile all'8%), segno che questa tipologia di macchine ha ancora un suo mercato, nonostante l'esplosione del full color.