L’Osservatorio Argi presenta i dati relativi al fatturato del venduto nel primo semestre 2015

Dalla presentazione fatta da Argi lo scorso 8 aprile sui dati di mercato consolidati del 2014 emergevano due aspetti importanti. Anzitutto la fotografia di un mercato che si andava stabilizzando, cresciuto del 19,7% rispetto al 2013 (considerando sia le macchine che il service) e ben del 24,5% considerando solo le macchine. E poi il sorpasso del fatturato del venduto digitale su quello offset (39,8% contro 38,1%), risultato mai raggiunto in precedenza. Dati positivi, insomma, che andavano certificando la fine di quella fase di calo costante che aveva caratterizzato l'ultimo quadriennio. Oggi, a cinque mesi di distanza, i dati del primo semestre 2015 di Argi continuano a raccontare una storia di stabilizzazione e di investimenti cospicui sulle macchine. Ma lo fanno con un’ottica piuttosto interessante, che affonda le proprie radici già nel 2013.

nuovograficoargi

Offset e digitale
Il dato che salta immediatamente all’occhio è che l’offset è decisamente tornata avanti. Il fatturato del venduto tradizionale ha superato i 44 milioni di euro mentre il digitale ha contribuito al totale del venduto per 32 milioni. Confrontando questi dati con il consuntivo 2014 si vede che, mentre il digitale sembra intenzionato a ripetere il risultato – i 61 milioni del 2014 sono di poco inferiori al doppio di quanto fatto in questi primi sei mesi di 2015 – l’offset sta invece viaggiando a ritmo notevole, avendo già totalizzato l’85% di quanto fatto nei dodici mesi precedenti. Da notare come il non del tutto premiante fatturato dell’offset nel 2014 è stato condizionato da un primo semestre ancorato ad una situazione di crisi generale, periodo nel quel il comparto offset ha totalizzato solamente 15 milioni di euro contro i 22 milioni del digitale. Nella seconda parte del 2014 il divario di fatturato tra le due tecnologie si è invece sostanzialmente azzerato, grazie non tanto al calo del digitale quanto alla decisa ripresa dell’offset.

Il mercato
Al di là di un vetero dualismo tecnologico, ormai decisamente sorpassato dalle scelte operative dei clienti che utilizzano spesso entrambe le tecnologie solo basandosi sul lavoro da realizzare e i risultati da raggiungere, la cosa veramente rilevante è che il mercato ha cambiato tendenza, invertendola nettamente. Nel 2013 il secondo semestre registrò un calo del 14% sul primo, un dato che già nel primo semestre 2014 si era andato attenuando (-9%) per poi letteralmente esplodere con un +97% nel secondo semestre 2014. E i primi sei mesi del 2015 registrano un’ulteriore crescita, seppur limitata (+2%).

"Questi dati evidenziano come da dodici mesi il mercato mostri segnali di inequivocabile stabilità delle vendite e di un trend finalmente positivo", ha dichiarato il Presidente di Argi Roberto Levi. "In un mercato come quello dell'Industria Grafica che resta difficile a causa di sofferenze negli incassi, di una carenza di etica nei rapporti commerciali e di sotto capitalizzazioni di molte società, questo è un segnale incoraggiante, che fa ben sperare per il futuro."