Online printing, una rivoluzione per tutta la stampa
Grande successo di pubblico per la prima edizione dell’Online Printing Conference: oltre centoventi professionisti del settore hanno partecipato all’evento organizzato 4IT Group e Zeta’s tenutosi giovedì 28 aprile al Grand Visconti Palace di Milano.
Ad aprire i lavori è stato Bernd Zipper, CEO di zipcon consulting e esperto di online printing riconosciuto a livello europeo. Nel corso del suo speech, Zipper ha messo in luce come l’E-business sia una rivoluzione per il settore, una trasformazione che abbraccia ogni parte della stampa. Praticamente non c’è applicazione che non possa essere realizzata tramite un modello di business online, sostiene Zipper. L’E-business si sta affermando come un modello totale in cui viene premiato chi è in grado di offrire ai clienti quello che cercano. Da qui non solo la necessità di avere una vasta gamma di applicazioni, ma soprattutto di pensare come pensano i clienti. Zipper ha chiuso il suo intervento dando un breve quadro della situazione globale dell’online printing, una fotografia dalla quale emerge come l’Europa sia l’area di punta (26% del volume stampato per 74 miliardi di euro di valore), seguito dall’Asia/Pacific (24% per 70 miliardi) e dal Nordamerica (23% per 67 miliardi). Un trend di crescita che continuerà ad aumentare nel corso dei prossimi cinque anni: nel 2020 il 40% del volume stampato in Europa proverrà dall’online printing, così come lo sarà il 35% del volume in Asia/Pacific e il 30% nel Nordamerica.
Un contenuto esclusivo per una prima d’eccezione: 4IT Group e Zeta’s hanno mantenuto la promessa di inquadrare a livello nazionale il fenomeno online printing grazie alla prima ricerca italiana sul tema. L’indagine, che ha coinvolto 82 aziende grafiche, è stata presentata da Ralf Schlozer, Director On Demand Printing & Publishing di InfoTrends.
Ad avere già attivato servizi web2print è il 36,6% nel B2B e il 31,7% nel B2C. In prospettiva, oltre il 30% dei rispondenti considera il web2print uno degli obiettivi dei prossimi 12 mesi: nello specifico, il 17,1% guarda a un modello B2B e il 14,6% a un modello B2C.
Oltre la metà (54,4%) dei web2print italiani intervistati offre la personalizzazione dei documenti e il 27,3% intende introdurla nei prossimi 24 mesi. Online proofing (45,5%) e document builder (39,4%) sono tra i servizi di maggior peso, mentre, in prospettiva, molti stampatori online guardano a strumenti di design a base browser (24,2%).
Strategicamente, il focus su una maggior efficienza nelle vendite e nel marketing è quello più sentito. Tuttavia, tra le aziende che nell’ultimo quinquennio sono cresciute in termini di fatturato, diventa molto più rilevante l’espansione verticale su nuovi clienti o settori di mercato.
Nonostante le soluzioni di software per la gestione dell’online printing siano presenti sul mercato da anni, oltre il 60% delle aziende utilizza i propri software da meno di tre anni. Una delle principali sfide per gli operatori del settore riguarda la difficoltà nel trovare soluzioni adatte al proprio modello di business. Non a caso quasi il 30% del campione intende sviluppare un proprio software di gestione in questo ambito.
La mattinata si è conclusa con la tavola rotonda internazionale, che ha visto confrontarsi Bernd Zipper, Michael Fries, CEO di Onlineprinters, e Vincenzo Cirimele, CEO di Press Up. Tema principale, l’importanza di offrire al cliente la giusta esperienza, ovvero una fruibilità facile e intuitiva della piattaforma online. I tre relatori hanno convenuto che grande importanza va data all’analisi di ciò che gli utenti compiono sul portale, in modo da conoscerne i bisogni e, addirittura, anticiparli. Questa parte dell’E-business è qualcosa che, secondo Zipper, non viene correttamente compresa da molti, che ritengono che si tratti solo di aprire un web shop online. L’esperienza di Onlineprinters può dare una risposta a questa problematica: l’apertura di un canale alternativo di vendita con un paio di persone dedicate si è trasformata in pochi anni nell’unica fonte di revenue dell’azienda, che ha cambiato completamente pelle e possiede oggi un team di oltre venti persone, totalmente dedicato alla gestione del portale e all’analisi quotidiana dei comportamenti.
La prima parte del pomeriggio ha visto il convegno proseguire su due track parallele, una dedicata a chi è interessato a offrire un servizio di online printing (Implement) e l’altra a chi invece già ce l’ha e vuole approfondire (Improve). La sessione Implement è stata aperta da Silvano Bianchi, Amministratore Delegato di Komori Italia, e Philippe Fiol, Group Business Development Director di Komori, che hanno presentato nel dettaglio l’offerta per il web2print dell’azienda giapponese. Ha poi parlato Lucia Dauer, Product Management Prinect di Heidelberg, portando l’attenzione sui ragionamenti da fare prima di adottare una soluzione web2print. L’analisi del proprio portafoglio clienti serve a comprendere se l’online printing può soddisfare o meno le loro necessità, diventando un ragionamento fondamentale per decidere se un modello di business online è effettivamente utile all’azienda. Solo una volta stabilito ciò si può entrare nell’ambito tecnologico, alla ricerca di una soluzione adeguata alle proprie esigenze. Ha poi parlato Roberto Gambarotta, Sales Equipment Graphic Arts Dealer Area Manager di Fujifilm, che ha mostrato il caso di Tismo Products, azienda belga che grazie al web2print e alla tecnologia Fujifilm ha aperto nuove possibilità di business, tutte rigorosamente online e ad alto tasso di personalizzazione.
La sessione Improve ha visto protagonisti Michael Fries di Onlineprinters, Vincenzo Cirimele di Press Up e Andrea Boaretto, Founder e CEO di Personalive. Come migliorare le performance della propria piattaforma web2print? La usability è uno degli elementi chiave secondo Michel Fries, che ha sottolineato l’importanza di offrire agli utenti un’esperienza user-friendly ed efficace del web shop. Diverse sono le attività promosse da Onlineprinters per raccogliere e valutare il feedback dei clienti – tra cui Click Behaviour, Eye Tracking, Traffic Flow e Focus Group – e, sulla base dei risultati, migliorare continuamente la piattaforma online. Secondo Vincenzo Cirimele, a giocare un ruolo altrettanto fondamentale sono i dati: conoscere i propri clienti e i loro comportamenti consente di indirizzare l’offerta e renderla più efficace. La formula utilizzata da Press Up si riassume in tre parole: ‘HERO – HUB – HELP’, le 3H, a indicare la proposta di contenuti virali per alimentare la brand awareness (HERO), di contenuti periodici inerenti a passioni e interessi del singolo utente (HUB) e di contenuti attinenti a esigenze e necessità dei clienti (HELP). Al centro dell’intervento di Andrea Boaretto, il tema del Data Driven Marketing e delle sue evoluzioni. L’elemento innovativo che fa oggi la differenza è, secondo Boaretto, la tecnologia, che consente non solo di raccogliere i dati ma anche di elaborarli in tempo reale, abilitando il passaggio da ‘target statico’ a ‘living insight’. Ciò significa che è possibile profilare gli utenti in modo dinamico, ovvero contestualmente alle diverse situazioni e ambienti in cui si muovono, intercettandone di volta in volta le esigenze più immediate.
Concluse le track parallele, il convegno è proseguito con la presentazione di Silvia Armiento, Marketing Manager di Longo AG, che ha illustrato il caso di successo di mymuesli. Azienda tedesca specializzata nella produzione e commercializzazione di cereali biologici, mymuesli in pochi anni si è affermata online e solo successivamente ha aperto punti vendita monomarca. Il punto di forza di mymuesli è un modello di business fondato sulla personalizzazione, che dà modo ai clienti di creare il proprio mix di cereali scegliendo tra una vasta gamma di ingredienti. Da questo focus nasce l’idea di dare al cliente la possibilità di personalizzare anche la confezione. Per tradurre in realtà questa intuizione, mymuesli si è appoggiata a Longo AG (che ha elaborato la piattaforma web-based e tutta la parte software), a Heidelberg (fornitore della piattaforma di stampa Jetmaster Dimension) e a zipcon consulting (per la gestione globale del progetto). Un modello di business, attualmente in fase di beta testing in uno dei punti vendita, che l’azienda intende estendere a tutta la sua rete di negozi.
Il convegno è stato chiuso dall’intervento di Guido Fossi, Digital COO di Omnicom Media Group, che ha dato un quadro di come sta cambiando il modo di interfacciarsi con gli utenti e di come essi vadano raggiunti in maniera segmentata sulla base delle loro abitudini e dei loro comportamenti.