Consumabili, scoperta frode da 662 milioni di euro
Il 27 settembre le principali Agenzie di Stampa Nazionali e Locali hanno battuto la notizia di una frode milionaria dietro la fornitura di toner e cartucce per la stampa. La frode, denominata “Fast Print”, è stata scoperta dalla GdF di Ascoli Piceno e ha portato alla denuncia di 87 persone e al coinvolgimento di 78 aziende, praticamente su tutto il territorio nazionale.
ASSOIT, l’associazione nazionale dei produttori di stampa e gestione documentale, ha espresso il suo rammarico a questa notizia, dato che, con il supporto delle aziende associate, è impegnata a promuovere su più livelli e in più “stanze”, una definizione certa delle regole di produzione, distribuzione e vendita di prodotti e servizi del mondo printing, nel pieno rispetto del GPP, supportato del Nuovo Codice degli Appalti e dall’obbligatorietà dell’applicazione dei CAM.
La vicenda, se da un lato fiscale è senza dubbio importante (si parla di 662 milioni di euro di illecito), è altrettanto pericolosa in ambito economico perché, praticando prezzi fuori mercato, le aziende coinvolte creano concorrenza sleale e magari alterazioni delle Gare d’Appalto per le forniture alla Pubblica Amministrazione.
Un aspetto che al momento non è stato trattato e che merita una riflessione e un intervento specifico, riguarda la qualità dei materiali usati per la realizzazione dei toner e cartucce contraffatte. Le indagini, al momento, hanno evidenziato solo contraffazioni nel packaging, però è naturale sospettare che anche il contenuto sia difforme dai requisiti richiesti per legge in termini di emissioni di polveri e COV e risultare quindi, oltre che qualitativamente inferiori, anche tossici per l’uomo e l’ambiente.